“Costruisci e porta la croce” è diventata una nota Campagna on line, diffusa tramite Social Nerwok, che richiama l’attenzione di tutti i cristiani del Zhejiang, una provincia della Cina orientale, che sono stati privati di chiese e immagini sacre, dall’abuso di potere delle autorità del posto.
L’ idea è quella di costruire, in casa propria, una croce e di portare, poi, il simbolo di Cristo redentore del mondo sempre con se, per mostrare a tutti quanto la devozione sopravviva alla demolizione dei nostri luoghi di culto. A compiere questa pacifica opera di testimonianza del nostro Credo sono i cattolici e i protestanti insieme, che manifestano, in silenzio e placidamente, contro le autorità del posto che, con il pretesto di risanare degli abusi edilizi, stanno buttando giù i nostri edifici sacri.
La campagna contraria, definita “Tre revisioni e una demolizione” (per ovvi motivi), sta cercando, in effetti, di recuperare terreni, per preparare il territorio ad un prossimo e promettente sviluppo economico. La verità è che, nella Cina orientale, autorità politiche e cittadini non sopportano di vedere i loro paesaggi sovrastati dalle croci, erette sulle chiese.
Il Vescovo della Diocesi, Monsignor Vincent Zhu Weifang, insieme ad altri 26 sacerdoti, lo scorso Luglio, ha anche manifestato contro il Governo e questa conclamata ingiustizia. Anche i protestanti non sono stati da meno ed hanno redatto e fatto circolare una serie di annotazioni, per discutere dell’ assurdità della questione. Poi, ogni cristiano di buona volontà ha fatto eco, fino all’iniziativa diffusa in Web.
Nella foto qui sopra si vede, ad esempio, un cristiano che sta costruendo, insieme ad altri devoti, delle croci di legno. Le foto di questa impresa sono già dappertutto in rete. A lui, hanno fatto seguito tante altre persone, in tutto il Paese e la protesta contro i demolitori autorizzati non si ferma qui.
Antonella Sanicanti