Giorno 9 marzo si è tenuto il funerale di Alessia e Martina Capasso, le due bambine uccise dal padre carabiniere dopo una violenta lite con la madre, Antonietta Gargiulo. L’uomo non riusciva ad accettare la decisione della moglie di procedere con la separazione in tribunale ed ha agito senza riflettere, ponendo fine alle vite di due bambine innocenti. Per questo tutta la comunità di Cisterna Latina si è unita al dolore della famiglia Gargiulo, ha tappezzato la città e i muri della chiesa con le foto delle due bambine e con messaggi di saluto strazianti. All’ingresso delle bare bianche in chiesa, i presenti hanno tributato un commovente applauso, sono stati rilasciati palloncini bianchi e rosa e persino due colombe a testimoniare l’assunzione in cielo delle due bambine.
Dunque è toccato al parroco prendere la parola, don Livio Fabiani ha cominciato la sua omelia con una frase di misericordia che in molti tra i banchi non hanno approvato: “Preghiamo anche per il padre”, ha detto il sacerdote che, in seguito ai mormorii, ha spiegato: “Scusate, ma la famiglia ha perdonato!”. Nel proseguire l’omelia, il sacerdote ha ricordato il percorso di fede intrapreso dalle due piccole proprio nella sua parrocchia: “Alessia, battezzata e comunicata da me, il prossimo 6 maggio avrebbe dovuto ricevere il Sacramento della Cresima e Martina a settembre avrebbe iniziato il suo cammino di catechesi parrocchiale. Ora è tutto finito. Ma è davvero tutto finito?”.
Quindi ha cercato delle parole di conforto per una tragedia che né umanamente né razionalmente trova delle spiegazioni: “In 50 anni di sacerdozio ho celebrato tanti funerali; qualcuno potrebbe dire che ci sono abituato. Ma quando vedo una bara bianca, tanti perché affollano la mia testa. Sappiamo che umanamente parlando non ci sono risposte. Parliamo di cattiveria umana, follia ma restiamo insoddisfatti”, ma una risposta c’è e la si trova proprio nella celebrazione del funerale: “La risposta sta nel perché abbiamo portato Alessia e Martina qua, non in uno stadio o in un palazzetto. Le abbiamo portate qui , in chiesa dove loro hanno cominciato a muovere i primi passi nella cristianità. É qui che troviamo risposte, nella fede in Gesù”.
A fine celebrazione hanno parlato gli zii delle due bambine, i quali hanno condiviso i propri ricordi ed il proprio dolore, ma hanno anche ringraziato i presenti e tutta la città per aver dato il loro supporto in un momento così difficile. Infine hanno chiesto di continuare a pregare per loro e per Antonietta, la madre delle piccole, che a causa delle ferite riportate non ha potuto presenziare ai funerali delle figlie.
Luca Scapatello
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