Nel testo della petizione si leggono le motivazioni che inducono i responsabili di ‘Citizen Go’ a chiedere al ministro Salvini di interrompere la presa di posizione ideologica di alcuni sindaci italiani che impongono: “Agli Uffici dei loro Comuni di iscrivere nelle anagrafi bambini nati da ‘due madri’ o ‘due padri’. Nati cioè all’estero con pratiche in Italia illegali come l’utero in affitto. Si tratta quindi di attestazioni false e ideologiche, gravemente lesive dell’ordine pubblico”. Per ‘Citizen Go’, quindi è necessario che il governo faccia qualcosa per impedire che questa pratica diventi di comune utilizzo e quindi normalizzata.
Spinti dal desiderio che venga rispettata la legge italiana e “Quella naturale”, nella petizione ci si rivolge direttamente al leader leghista che varie volte ha parlato della sua intenzione di proteggere la famiglia tradizionale (d’altronde il ministro alla Famiglia è proprio della Lega): “Le chiedo di ordinare immediatamente ai Prefetti di tutte le Città coinvolte di provvedere all’annullamento di queste iscrizioni, e di porre fine al tentativo di manomettere l’ordinamento giuridico italiano contro la Costituzione e la democrazia che la governa”.
A curare la petizione è Filippo Savarese, direttore delle campagne di Citizen Go Italia, che il prossimo 20 giugno è atteso in Senato per presentare la campagna in una conferenza stampa. In aggiunta all’appello al ministro dell’Interno verrà chiesto l’intervento della magistratura, attraverso l’invio di esposti contro i sindaci, per verificare che le iscrizioni illegittime violino la legge costituendo reato di alterazione di stato e falso in atto pubblico.
Luca Scapatello
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