Lo spirito devozionale, che ancora oggi ci porta a conoscere di persona i luoghi Santi, affonda le sue radici in epoche remote.
Un viaggio nella storia ci porta a conoscere la nascita e lo sviluppo del pellegrinaggio.
La pratica devozionale, che porta ogni fedele a recarsi di persona presso i luoghi Santi, ha origini molto antiche, risalenti almeno al IV secolo d.C. Un interessante studio in materia è stato effettuato, diversi anni fa, dallo storico del cristianesimo Giovanni Tabacco. Attraverso la sua analisi, lo storico ci porta a conoscere come molte città, nel corso del IV secolo, siano diventate le “città dei Santi”.
Città dei Santi: nasce il pellegrinaggio
Proprio a partire dall’Alto Medioevo, ci insegna Tabacco, l’impero Cristiano vide moltiplicarsi la costruzione di “edifici cultuali”, soprattutto nelle città. Questo fenomeno portò, immediatamente, allo sviluppo di movimenti, sotto forma di processione, verso “tombe illustri” e Chiese. In Gallia, ad esempio, Tours divenne la città di Martino. Qui avvenne la costruzione dapprima di una piccola Basilica, costruita sul corpo del Santo, poi di una costruzione più ampia, fornita di altare, battistero e portici.
Gli edifici in Italia
Scendendo dalla Gallia, arrivando in Italia meridionale, lo storico menziona l’attuale Regione Campania, dove Nola divenne, nel IV secolo, la città del martire Felice. A Nola, infatti, attorno all’area funeraria del martire vennero costruite parecchie basiliche, fino alla costruzione di un grande tempio protetto da mura e allietato da fontane. Proprio a Nola, in quel “tempio”, accorrevano, in memoria del Santo, i pellegrini da tutte le città e regioni.
Un esempio emblematico: Roma
Seguendo i passi dello storico, dobbiamo fare un salto cronologico in avanti, raggiungendo il VII e VIII secolo per vedere uno degli esempi più caratterizzanti a tal proposito. Roma, in quegli anni, divenne l’emblema della costruzione di luoghi di culto e, più in generale, di edifici religiosi.
Le strutture nell’Urbe
Nell’alto Medioevo, infatti, a Roma si moltiplicarono gli ospedali, gli ospizi per i pellegrini e nacquero numerosi oratori e diaconie a fini assistenziali. Tutte queste costruzioni facevano da contorno a un’edilizia Sacra che crebbe, nell’Urbe, di secolo in secolo. La meta per eccellenza, per i pellegrini che giungevano a Roma, era rappresentata dal sepolcreto di Pietro, in Vaticano. Ma spesso, chi giungeva a Roma, guardava anche più lontano.
Pellegrini a Roma, ma non solo…
A partire soprattutto dal VI secolo in poi, chi giungeva a Roma come pellegrino, spesso prolungava il suo cammino anche più a Sud, verso l’Italia Meridionale. I pellegrini che si lasciavano alle spalle Roma, univano la pratica devozionale del sepolcro petrino a quella del Santuario dell’arcangelo Michele, sorto in una grotta del promontorio del Gargano. Dell’arcangelo, non si potevano venerare i resti corporei: i pellegrini iniziarono a venerare l’impronta che il suo piede aveva lasciato sulla pietra della grotta, durante una delle sue “sensibili apparizioni”.
Altre mete di pellegrinaggio nel IV secolo
Numerose furono, a partire dal IV secolo, le pratiche devozionali che diedero vita allo sviluppo dei pellegrinaggi. Molti pellegrini infatti, dopo aver attraversato l’Italia, si recavano in Terra Santa, dove era già vivo il culto della grotta del Santo Sepolcro in Palestina; della collina del Golgota (detta Calvario); della collina di Sion a Gerusalemme; della grotta della Natività a Betlemme. Gran parte di questi culti prese vita proprio nell’alto Medioevo. (fonte: Storia del Cristianesomo, il Medioevo; a cura di G. Filoramo e D. Menozzi).
Fabio Amicosante
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