La canzone “We pray” dei Coldplay stupisce tutti, il pop diventa preghiera

L’ultimo singolo (“We pray”) dei Coldplay, la famosa band britannica ,sorprende tutti: la musica pop di Chris Martin e compagni si muta in preghiera.

Chris Martin si esibisce sul palco
Il leader dei Coldplay, Chris Martin (Foto Ansa) – lalucedimaria.it

Sono solo canzonette, diceva Edoardo Bennato. Forse non ci ha mai creduto neppure lui. È un fatto che nel nostro tempo la musica pop veicola messaggi potenti. Messaggi, ahinoi, spesso e volentieri deleteri, ossequiosi verso la tavola di valori del politicamente corretto, proni al più a una religiosità evanescente, emotiva e superficiale.

A volte però – più spesso di quanto pensiamo – anche le famose “canzonette” vanno in profondità. Più ancora: diventano preghieraChi ha qualche anno sulle spalle ricorderà la sempreverde Pregherò di Adriano Celentano, il molleggiato della musica italiana che non ha mai nascosto la propria fede in Cristo Gesù.

E che dire della straordinaria Madre cantata – davanti a platee di “compagni” puri e duri impegnati a esibire il pugno chiuso d’ordinanza – dalla voce punk-salmodiante di un Giovanni Lindo Ferretti ancora fedelissimo alla linea filocomunista dei CCCP?

Volendo ci sarebbe da citare pure la struggente 40 pass di Davide Van De Sfroos che si chiude con una commovente preghiera alla “Madunina” di Milano. E vale la pena di ascoltare con attenzione anche la celebre Gotta serve somebody di Bob Dylan. Ditemi se non sembra presa di peso dalla meditazione dei due stendardi di sant’Ignazio di Loyola: «Well, it may be the devil or it may be the Lord. But you’re gonna have to serve somebody» («Che sia il Diavolo o il Signore, devi servire qualcuno»).

“We pray”: la canzone-preghiera dei Coldplay irrompe sulla scena del pop

Ebbene sì: anche il pop può farsi meditazione e preghiera. La preghiera d’altra parte è il respiro dell’anima. Come può l’uomo, soprattutto in un tempo di aridità spirituale come il nostro, non esserne assetato? Questo bisogno di preghiera emerge prepotente nell’ultimo singolo dei Coldplay. Lo scorso 23 agosto è uscito infatti “We Pray“. Il brano apparirà nell’attesissimo album della band britannica: “Moon Music”, in uscita a ottobre.

Chris Martin si esibisce durante un concerto
Chris Martin, un animale da palcoscenico non insensibile ai richiami dello spirito (Foto Ansa) – lalucedimaria.it

C’è poco da interpretare. Le parole di questa canzone incoraggiano molto semplicemente… a  pregare. Basta leggere. «Prego di non arrendermi, prego di fare del mio meglio … Prego di non giudicare nessuno e che i miei peccati siano perdonati».

Dopo aver elencato tutte le cose per le quali ognuno di noi potrebbe essere spinto a pregare quando cammina «nella valle dell’ombra della morte» (chiaro riferimento al Salmo 22), il frontman Chris Martin implora «che qualcuno venga a mostrarmi la strada». La canzone – o meglio la preghiera sotto forma di canzone – si conclude con una certezza: «So che da qualche parte il Paradiso ci sta aspettando / E così preghiamo».

Il respiro della preghiera si diffonde da tutto il testo del brano. «Prego che l’amore ci protegga dalle nostre paure / Prego di fare agli altri ciò che voglio per me / Prego nel tuo amore, preghiamo con ogni respiro». Il 47enne leader dei Coldplay è nato e cresciuto in una famiglia evangelica piuttosto rigida arrivando ad allontanarsi dalla fede cristiana fino a dichiararsi ateo.  

Da tempo però il cantante è impegnato in una ricerca spirituale che ha fruttato questa canzone nata, ha confessato lo stesso Martin, in una notte. «Una creazione spontanea, come una preghiera uscita dal cuore», ha assicurato il 31 agosto ai microfoni della radio americana SiriusXM. No, non sono solo canzonette. Non questa volta almeno.

Gestione cookie