Momenti di panico per una ragazzina, finita in coma etilico a Rovigo. Quali possono essere le motivazioni che spingono i giovani a fare ciò.
12 anni e in coma etilico: cosa può spingere una ragazzina a ridursi in questo stato? Il caso durante la notte di Capodanno.
12enne in coma etilico
Un momento di festa, di svago che non deve ridursi a solo e mero ubriacarsi. Ma i casi di giovanissimi, ancora minorenni, che si ubriacano per dare “una svolta”, anche se momentanea alla loro vita aumentano di giorno in giorno, portandoli così a un non rispetto della vita.
L’ultimo caso è di una 12enne, in coma etilico, durante la notte di Capodanno, a Rovigo. La ragazzina, insieme ad un altro ragazzo poco più grande di lei, hanno bevuto più del dovuto. I sanitari del 118 intervenuti sul posto, hanno trovato davanti a loro una scena pietosa: li hanno soccorsi entrambi per evitare che andassero in arresto cardiaco o morissero soffocati dal proprio vomito.
I casi in Italia
Un caso isolato? Purtroppo no. Sempre nel Nord Est, questa volta a Belluno, un 15enne è andato in coma etilico la Vigilia di Natale. O ancora, giovani (alcune volte giovanissimi) che svengono fuori dai locali per aver mandato giù troppi shottini l’uno dietro l’altro.
Coma etilico: la parola ai medici
“Il coma etilico è una condizione patologica caratterizzato da perdita totale o parziale della coscienza, della sensibilità e della motilità volontaria conseguente ad una elevata concentrazione di alcol nel sangue. Generalmente si raggiunge uno stato di coma etilico con valori di alcolemia pari a 3 g/l, ma è tutto soggettivo in quanto esistono diverse variabili quali ad esempio l’età, il sesso e la distribuzione dell’acqua corporea” – spiegano i medici.
“Gli adolescenti ed i giovani dai 12 ai 18-20 anni presentano un corredo enzimatico che non è ancora sviluppato completamente e che, a parità di alcol assunto, non sono in grado di metabolizzarlo come una persona adulta”.
I decessi correlati all’alcool si attestano intorno ai 17.000 l’anno, ma ciò che fa riflettere è la diminuzione dell’età alla quale ci si avvicina per la prima volta all’alcool. Tantissimi sono i giovanissimi, ancora minorenni.
Cosa spinge i ragazzi
Ma cosa li spinge a ciò? Alcuni dicono per dare una svolta diversa ad una serata, altri per svago, altri ancora per dare sfogo a momenti di depressione e sofferenza che stanno attraversando. Ma non si rendono conto che, così facendo, stanno maltrattando la propria vita, stanno facendo un’azione demoniaca contro se stessi.
Coma etilico: il non rispetto della vita
Danno sfogo a pulsioni che non hanno nulla a che vedere con lo Spirito umano e cristiano: non rispettano la loro vita, la vita che Cristo ha dato loro. Una vita che potrebbe essere vissuta meglio. Certo, momenti di svago sono consentiti, ma svago non vuol dire ubriacarsi e rischiare di morire.
Una vita nella dissolutezza e nell’ubriachezza non si addice a un cristiano, specie quando si è giovani. Pensateci ragazzi.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: il gazzettino.it
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