Il Cardinale Angelo Comastri non si ferma e continua a pregare ai piedi della Vergine Maria, accompagnandoci con il Santo Rosario, e in moltissimi si uniscono alla preghiera, e trovano conforto in questo momento difficile.
Ci ha fatto compagnia per tutto il periodo del lockdown, pregando insieme a noi, portando alla conversione e all’avvicinarsi alla fede, migliaia di persone che si sentivano smarrite.
Il Rosario con il card. Comastri
È un appuntamento fisso e costante che da quasi un anno, ci accompagna alla fine della nostra giornata. Il Santo Rosario, recitato e meditato, che ci permette di concludere la giornata nel segno di Maria e sotto la sua protezione.
Il Cardinale Comastri ha pregato insieme a noi in uno dei momenti più difficili della storia dell’umanità, quello della pandemia e del lockdown, quando tutte le chiese erano chiuse e la presenza di Dio sembrava essere così lontana da noi. Lo faceva alle ore 12, affincandosi alla preghiera dell’Angelus a Maria.
E’ riuscito a farci sentire la nostra mamma celeste sempre accanto a noi, portando a lei, quasi come in un piccolo miracolo, anche tanti cuori che, proprio verso la fede e verso Dio, si erano raffreddati.
Come e dove seguirlo ogni sera
Ogni sera, ancora oggi, la sua preghiera del Rosario ci accompagna. E’ possibile seguirla, infatti, su TV2000 (canale 28 del digitale terrestre) ogni sera alle ore 20. Il Santo Rosario alla Vergine Mediatrice, tanto cara anche a Papa Francesco, che il prelato recita insieme anche ad un gruppo di fedeli lì presenti.
Ma perché recitare una preghiera a Maria? “Quando abbiamo una pena, siamo soliti confidarla alla mamma. E tutti noi abbiamo la nostra Mamma in cielo, che è Maria” – ha spiegato Comastri in un’intervista. E da qui, la sua volontà di recitarlo ogni giorno dall’inizio della pandemia.
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Comastri: “La giovinezza del Santo Rosario”
L’Ave Maria, il Rosario: preghiere che sembrano più legate a persone più adulte, ma che invece, si rivelano ogni giorno sempre più giovani, nonostante sia una preghiera tradizionale: “Tuttavia, tradizionale non vuol dire vecchia: vuol dire che ha molti anni e quindi ha molto significato. E il fatto che si ripeta l’“Ave Maria” è la cosa più umana che ci sia, perché quando si ama non ci si stanca mai di dire ‘ti voglio bene’, dunque è un’esigenza del cuore” – spiega.
Pregare Maria perché è colei che ci ascolta sempre, forse più di tutti. Ed ecco perché anche Papa Francesco insiste sempre sulla necessità, anche fra di noi, di ascoltarci: “[…] Imparare l’ascolto credo sia una grande maturazione delle persone e anche della comunità ecclesiale” – spiega il porporato.
Alzare lo sguardo a Maria e, a lei affidare tutte le nostre difficoltà del giorno, perché sappia, con il suo amore di madre, guidarci sempre sulla via del bene.
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