Il Cardinale Angelo Comastri, oggi 17 settembre 2021, festeggia 78 anni. Gli auguriamo ogni benedizione e in questa ricorrenza, riascoltiamo una sua rivelazione particolare ricevuta a suo tempo da sua Eminenza Francis Eugene George, arcivescovo di Chicago.
Era il 5 luglio 2015, e durante l’omelia allo Stadio Olimpico di Roma, il card. Comastri, Vicario generale di Sua Santità per lo Stato della Città del Vaticano, racconta un aneddoto significativo che risale a poco più di due anni prima. Esattamente al 13 marzo 2013, il giorno in cui è stato eletto Papa Francesco.
Durante l’omelia, il Cardinale Comastri, parlò della rilevanza e della verità sulla famiglia:
“Capite perché allora noi difendiamo la famiglia, capite perché la Chiesa difende la famiglia? Capite perché è importante la famiglia? La famiglia l’ha inventata Dio, non l’abbiamo inventata noi. E chi può capire più di Dio, chi può mettersi al posto di Dio?
Poi, il Cardinale Comastri, ha continuato rammentando quell’episodio che lo aveva così tanto colpito. Lui e l’Arcivescovo George, si erano ritrovati seduti accanto durante il pranzo in occasione dell’elezione del nuovo Pontefice. E al termine, dopo aver mangiato, sua Eminenza George gli domandò gentilmente di fare una passeggiata insieme. Era claudicante, e il Cardinale fu ben lieto di accompagnarlo.
E in quell’occasione gli aprì il suo cuore su una questione che gli dava grande pensiero. Il cardinale Francis George, parlando gli disse:”Le voglio confidare qualcosa che ho dentro di me e che mi fa soffrire. Io sono vecchio, e sono anche malato, penso che morirò presto. Penso di morire nel mio letto, ma il mio successore ho paura che morirà in prigione, e il mio successore ancora ho paura che morirà fucilato”.
A quel punto il cardinale Comastri gli chiese:”Eminenza e perché?”. “Sa perché? – rispose l’Arcivescovo George – perché difendiamo la famiglia, perché diciamo che la famiglia è fatta da un uomo e da una donna e la vita nasce da un padre e da una madre. Saremo perseguitati per questo!”.
L’arcivescovo George, è morto il 17 aprile 2015, e ci ha lasciato un monito assai fondato. Le sue parole risuonano tanto più vere e lungimiranti oggi, alla luce del tentativo da parte del Governo di far approvare il ddl Zen-Scalfarotto. Falsamente vorrebbero farci credere che è contro l’omo-transfobia, che come qualsiasi altra condotta discriminatoria verso altri, è già punita dal nostro ordinamento giuridico con l’articolo del codice penale 604.
Ma in realtà, si tratta di una grave minaccia alla libertà di ogni cittadino all’espressione del proprio pensiero. E quindi se venisse approvata, una persona, che sia un laico o un sacerdote, o un catechista per esempio, che in virtù del proprio credo, affermasse che la famiglia è solo quella composta da un uomo e da una donna, o un genitore che si opponesse a una educazione sessuale transgender del proprio figlio, sarebbe perseguibile penalmente e quindi rischierebbe il carcere per anni.
Le parole del cardinale Comastri a conclusione della sua omelia ci infondano forza e speranza:”Ma non dobbiamo avere paura il Signore è con noi. E don Bosco un giorno disse:’Se Dio è con noi, siamo la maggioranza’”.
Simona Amabene
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