“Tu ti stancheresti di parlare con la tua mamma?”. La domanda del Cardinale Angelo Comastri tocca il cuore dei fedeli e ci parla del senso profondo del Rosario.
Il Cardinale Comastri, arciprete della Basilica papale di San Pietro in Vaticano e vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, ogni sera alle ore 20, lungo tutto il periodo della quarantena del coronavirus, ha tenuto i cattolici italiani incollati allo schermo per la recita del Santo Rosario alla Vergine Maria.
Intervistato dalla trasmissione televisiva di Tv2000 “Bel tempo si spera”, Comastri è entrato nel merito di questa meravigliosa preghiera, approfondendone il senso profondo e mettendo in luce anche il suo approccio personale, pieno di tenerezza, verso questo atto di fede. “Maria è come un santuario, dobbiamo accostarci a lei in punta di piedi“, ha detto Comastri.
“Parlare della Madonna è una gioia”. Questo è pregare il Rosario: mettersi a parlare con la Mamma, lasciarsi abbracciare e consolare da Lei. Ma come si fa a contemplare il volto di Maria? “Dovete chiedere alla Madonna, è lei che modella la mia vita io sono soltanto un po’ di cera che si lascia modellare”, ha risposto il cardinale alla domanda che gli è stata posta.
La Madonna, per il cardinale Comastri, è la mamma. “Nella mia vita la mamma è stata la mia figura di riferimento, la Madonna è quella che ha preso il posto della mia mamma, che ora è in cielo”, rivela. “La vedo insieme alla mia mamma e insieme a loro cammino nella via della fede”.
Di fatto, nelle terribili difficoltà e timori dovuti alla pandemia, nel mese di maggio dedicato a Maria è infatti accaduto veramente qualcosa di straordinario. Tante persone, uomini, donne, giovani, bambini, anziani, hanno potuto toccare con mano la presenza della Madonna. Anche grazie al Rosario serale guidato dal cardinale e trasmesso in televisione.
Comastri ha infatti rivelato di avere ricevuto molte lettere durante queste settimane e mesi. “Una lettera che mi arriva da Rovigo, una signora mi ha scritto: mio marito era ateo e non voleva nemmeno sposarsi in chiesa. Ma dopo avere visto una sera il Rosario in tv ha cominciato a piangere e da allora non lascia più il Rosario”, racconta il prelato.
“Pensi che mio marito non sapeva neanche l’Ave Maria. Ma questi sono miracoli della Madonna!”, commenta emozionato il religioso. Che continua a mostrare i tanti messaggi di affetto. “In un biglietto un’altra persone mi ha scritto: tutte le sere aspetto il Rosario e non posso farne a meno. Un’altra mi ha raccontato che il marito lavora nei campi, e che quando c’è il Rosario ferma il trattore e si mette a pregare”.
Un altro biglietto arriva da Trento. “La ringrazio per quanta serenità mi dà seguirla nella recita del Santo Rosario: in questo difficile periodo che tutti stiamo passando il Rosario mi da serenità”. Un giovane scrive: “non posso fare a meno di pregare il Rosario con lei e mi dispiace che finisca”. Aggiungendo: “ma lei non si rende conto di quanto è grande la famiglia di chi prega il Rosario con lei!”.
Insomma, di fatto, milioni di italiani in queste settimane sono state uniti in preghiera, a invocare Maria e supplicando il suo aiuto e la sua protezione. Un vero e proprio miracolo di amore e di tenerezza che è esploso nei cuori di tanti italiani, lontani dal quotidiano frastuono nel mondo ma gettati da un momento all’altro nella paura del contagio.
“Se ci stiamo innamorando tanto della contemplazione degli occhi di Maria attraverso di lei vuol dire forse che il Rosario non è solo qualcosa di meccanico e pesante”, come purtroppo spesso viene inteso, spiega il cardinale. “Il Rosario è monotono quando si prega ripetendo delle formule”.
“Ci pensi: ci si può annoiare quando si parla con la Madonna? Io mi commuovo quando parlo con la Madonna!”, spiega ancora il religioso. “Sinceramente: faccio fatica a non commuovermi ogni volta che prego il Rosario. Ma tu ti stancheresti di parlare con la tua mamma, ti stancheresti di parlare con la Madonna? Non è possibile! Noioso è quando facciamo una cosa senza la partecipazione del cuore. Ma se partecipa il cuore, il Rosario è stupendo!”.
Le lacrime del cardinale Comastri, a cui molti italiani hanno assistito anche durante una delle preghiere recitate in diretta televisiva, pensando alla sua mamma e alla Vergine Santa, sono le lacrime di ogni fedele. “Ci sono mamme che fanno sacrifici in silenzio, tengono accese la lampada della famiglia, illuminano lo sposo, rendono più bella la vita”, ricorda Comastri.
“Quando ho detto grazie mamma ho pensato alla mia mamma e ho pensato al momento in cui ha lasciato questa terra, ho detto mamma tu sei in cielo e mi senti“, racconta. “Ma come si fa a non commuoversi? Mio padre era falegname e contadino e si alzava alle 3 del mattino per andare a lavorare. La mamma, alle 2 e mezzo”, racconta.
Da qui l’appello. “Io vorrei dire a tutte le mamme: siatelo fino in fondo. Perché siete un miracolo. La mamma è lo specchio di Dio nella famiglia, è indispensabile”. Da questo dato risale l’allarme lanciato da Madre Teresa, spiega Comastri: “stanno mancando le mamme, il mondo si sta impoverendo. Se manca la mamma il mondo diventa triste e non ha più senso”.
Il segreto è depositato, ha concluso il vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, nell’umiltà del cuore. “Il vero credente ha il cuore di un bambino, limpido, senza le sovrapposizioni che mettiamo noi che rendono complicata la vita. La fede è semplicità, è trasparenza, la fede è soprattutto umiltà, e il rapporto con Dio senza umiltà è impossibile. Altrettanto vale per la Madonna“.
Giovanni Bernardi
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