Come allontanare i propri figli dalla Chiesa

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Volevo talmente tanto che diventassero cattolici che l’ho resa un’esperienza deprimente

Ho sperimentato una grande conversione. Sono la definizione vivente di “metanoia”. La mia vita è stata rovesciata in un paio di mesi – tutto, dal modo in cui vivevo a tutto ciò che credevo fosse vero. Sono passata dall’essere una frequentatrice dei bar alla moda a una cattolica romana devota in poco più di un anno.

La mia conversione si è verificata perché Dio è strabiliante e per le persone che mi amavano in quella che è diventata la mia parrocchia – dalla donna della segretaria che mi ha aiutata a iscrivere i miei figli al catechismo a ciascun sacerdote. Non solo ho imparato sulla fede cattolica in modo aperto e amorevole, ma il mio direttore del rito di iniziazione cristiana per adulti è il miglior evangelizzatore vivente (so che molta gente lo dice di chi conosce, ma Noe Rocha ha i frutti che avvalorano questa dichiarazione, come Jennifer Fulwiler, tra molti altri).

Fin dall’inizio della mia conversione, mi è stato chiaro che la mia missione nella vita era dire alle persone cosa Cristo abbia fatto per me. Sono un’evangelizzatrice. La mia vita è una grande testimonianza del fatto che nessuno è mai troppo lontano per essere redento dalla sua grazia.

Penserete che i miei figli siano quindi stati evangelizzati al massimo, vero? Sbagliato.

Ho quattro figli e tre figliastri. I miei figli ed io siamo entrati nella Chiesa allo stesso tempo, e il mio attuale marito ed io ci saremmo sposati poco dopo. Qualche mese dopo, i miei figliastri hanno ricevuto tutti i sacramenti di iniziazione. In un anno scarso, quindi, siamo diventati una famiglia di nove cattolici pienamente iniziati. Pensavo che sarebbe stato il finale alla “e vissero tutti felici e contenti”, ma non è stato così.

Oggi ho due figli cattolici praticanti, uno con un disordine ossessivo-compulsivo e un rapporto disordinato con la religione che fa parte del disturbo, uno che sa che Gesù è vivo ma sta avendo problemi con l’attrazione omosessuale, uno che non va a Messa, ha figli nati fuori dal matrimonio e convive con la sua ragazza, uno che è un hippie che fuma droghe leggere e uno che è perso come un gatto randagio.

Com’è possibile che qualcuno con la mia storia di conversione abbia solo due figli su sette che vivono in un rapporto con Cristo? Ve lo dico: sono stata una neoconvertita terribile.

Passando da una vita piena di peccato – ogni peccato a cui potete pensare tranne l’omicidio – al cercare di essere una cattolica devota in una parrocchia di un sobborgo della classe media, avevo molte insicurezze. Nessuno mi ha mai fatto sentire “fuori”, ma ho pensato che non ero abbastanza buona e che dovevo guadagnarmi il mio posto. Tutto quello che riuscivo a vedere era come eravamo contorti io e la mia famiglia.

E allora ho tormentato tutti. Ho detto loro di vestirsi correttamente, di sedersi correttamente, di pregare correttamente, di comportarsi correttamente e così via. Non ho permesso loro di porre domande, e ho fatto capire chiaramente che se non fossero andati a Messa non avrebbero vissuto sotto il mio stesso tetto. Una volta ho anche dato un calcio al mio figlio più grande quando aveva mancato la messa. Aveva 17 anni.

Stavo rendendo la mia famiglia un mezzo per un fine. Avevo oggettivato i miei familiari perché mi facessero sembrare “a posto” per poter provare a chiunque che quella ragazza che era stata per tutta la vita povera, che era venuta dal ghetto ed era andata a letto con tutti apparteneva davvero a quella parrocchia cattolica della classe media.

In quel processo, ho allontanato i miei figli da Dio.

Se potessi tornare indietro e rifare tutto daccapo, non avrei tanta paura.

Avevo paura di quello che la gente avrebbe pensato di me se non avessi allevato “bravi ragazzi cattolici”. La mia unica preoccupazione avrebbe dovuto essere la loro anima.

Ora, a distanza di qualche anno, ho accettato il fatto che non posso farli credere a niente. Che devono avere la possibilità di porre domande. E mi rilasso sapendo che l’amore di Dio per loro e il desiderio che lo conoscano è più grande di quanto potrebbe mai essere il mio amore per loro.

Se Dio è riuscito a farsi strada in me e a riportarmi a casa, può farlo con chiunque.

Come riportare i nostri figli alla Chiesa? È davvero semplice. Li amiamo e preghiamo per loro.

Quando sento il panico avvicinarsi, recito solo questa preghiera:

Caro Signore Bambino Gesù, per favore, aiutami ad essere la madre che vuoi che sia per i miei figli. Ti prego di darmi la grazia di amarli quando voglio dire loro cosa fare, e di confidare nel fatto che li prenderai quando cadranno, come prendi me quando sono io a cadere. Amen.

Cara Madre Beata, ti prego di portare nella vita dei miei figli persone che li presentino a tuo Figlio. Aiutami a confidare in Dio con i miei figli e a sapere che li ama più di quanto li ami io. Amen.

 

Leticia Ochoa Adams è conduttrice radiofonica di Breadbox Media e contribuisce regolarmente al Jennifer Fulwiler Show sul Catholic Channel di Sirius XM. Scrive su http://www.letiadams.com e Catholic Stand.com. Studia Filosofia presso l’Holy Apostles College and Seminary.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

fonte: aleteia

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