Gesù ci invita a riflettere sulla vera natura della fede. Per il Signore, così come ci riporta Matteo nel suo Vangelo, non basta proclamare il suo nome. È invece necessario vivere secondo la sua volontà, traducendo le parole in azioni concrete. Il Cristo ci offre una grande lezione sulla “fede autentica”.

Quello della fede autentica è un tema molto caro a Gesù e in più di un’occasione, il Cristo si è ritrovato a parlare di questo importante argomento. Possiamo apprendere con attenzione quanto Gesù ci dice leggendo i passi del Vangelo secondo Matteo. Al termine del celebre discorso della montagna, Gesù offre una riflessione molto importante, che tocca il cuore della fede cristiana nella sua interezza. Il tema centrale delle sue parole riguarda una differenza di fondo, ovvero quella tra chi ascolta la sua parola e chi invece la mette in pratica. Esiste poi un’ulteriore categoria: chi pur pronunciando il suo nome, vive in disobbedienza rispetto alla sua volontà. Gesù ci fa capire molto bene la sostanziale differenza tra queste categorie di cristiani. Apparenza e sostanza sono dunque i due temi cruciali al centro di questa differenza. Nel settimo capitolo del suo Vangelo, Matteo riporta il discorso che Gesù ha tenuto davanti alla folla: un discorso che sfida, co le sue parole, un’idea superficiale della religiosità.
Gesù e la fede: un insegnamento prezioso
Ciò che risulta significativo in tutto ciò è il contesto in cui questo discorso viene affrontato. Gesù, infatti, non parla esclusivamente ai suoi discepoli, ma a tutte le persone presenti che lo ascoltano. Così facendo, il Cristo esorta tutte queste persone a non fermarsi alle parole, ma a vivere ciò che dicono. Molti sono infatti quelli che pronunciano le parole “Signore, Signore”. Eppure, questo, ci ricorda Gesù, rischia di essere un vero e proprio grido a vuoto, senza alcuna azione coerente con il messaggio di amore, di giustizia e di misericordia che il Signore stesso ci ha insegnato.
Le parole di Gesù ci aiutano a comprendere al meglio questo fondamentale tema: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel Regno dei Cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia” (fonte: Matteo 7,21).
Una chiamata alla coerenza
Gesù, con il suo discorso, ci invita a non accontentarci della “fede semplice”. Quest’ultima si limita alle dichiarazioni verbali o a gesti, per così dire, esteriori. La fede cristiana vera, autentica, è ben altro: è un cammino che richiede obbedienza, costanza e, soprattutto, azioni che corrispondono alla parola di Dio. A tal proposito, Gesù ribadisce che che la salvezza non dipende da ciò che si dice, ma da ciò che si vive, offrendo quanto più possibile a chi ha bisogno e seguendo la Sua volontà.
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