Ci possiamo essere chiesti tante volte che cosa possiamo fare per far piacere a Dio: i Santi e le Scritture ci aiutano a capirlo e a vivere nella sua grazia.
Come far piacere a Dio? Una domanda comune a molti. Persino ai Santi che, pur avendo raggiunto grande perfezione nell’amore al prossimo e a Dio, si chiedevano proprio questo.
Risponde a questa domanda postagli da un fedele Padre Angelo degli Amici Domenicani, dicendoci che ad esempio che San Tommaso d’Aquino fosse ansioso di sapere se il Signore fosse contento di lui. Così, quando gli apparve una sorella defunta nella gioia del paradiso, le domandò con apprensione se il Signore fosse contento di lui, e lei le disse di sì.
Cosa ci chiede Gesù?
La risposta a questa domanda, ci diceva Padre Angelo, la troviamo nel Vangelo di Giovanni: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando” (Gv 15,12-14).
Gesù ci invita ad amarci vicendevolmente, fino a desiderare di dare la vita gli uni per gli altri. E chi sono questi “altri”, chi è il nostro prossimo? Potenzialmente, tutti coloro che incontriamo nella nostra vita, nella dimensione concreta della carità fraterna del Samaritano e in quella spirituale del perdono “settanta volte sette”.
Su come si faccia ad amare, Gesù ce lo dice: mettendo in pratica le sue parole, unica via viva e vera per amare.
Sulla misura dell’amore che ci chiede, Gesù ci indica chiaramente: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.” (Gv 13, 34)
Con questo “comandamento nuovo”, che si poggia sul comandamento dell’amore a Dio con tutti noi stessi e il prossimo come noi stessi, ci indica un amore senza confini. Un amore che si spinge fino al desiderio di dare la propria vita, amando come lui ha amato. Ma questo è possibile? Potremmo chiederci: Gesù non ci starà chiedendo troppo?
Come far piacere a Gesù?
Diceva Gesù a Sant’Antonio Maria Claret:
“Non è necessario, figlio mio, sapere molto per farmi piacere. Basta che tu abbia fede e che mi ami con fervore. Se vuoi farmi piacere ancora di più, confida in Me di più, se vuoi farmi piacere immensamente, confida in Me immensamente“.
Ricordiamoci che è che la nostra fiducia in Dio ciò che più lo fa felice, proprio perché solo credendo potremo vivere il miracolo dell’amore.
Solo appoggiandoci all’esempio di Gesù, alla sua parola e volgendo il nostro cuore a Dio che Lui potrà operare in noi cose grandi. Se non crediamo a quello che Gesù ci dice, come possiamo metterlo in pratica?
“Senza di me non potete fare nulla” (Gv 15,8), ci dice nel Vangelo. Quindi affidiamo a Gesù che è fonte di ogni bene e benedizione il nostro desiderio di piacere a Lui, che Lui nel suo amore esaudirà.
Scrive Santa Faustina Kowalska nel suo diario:
O Gesù, mi fai conoscere e comprendere in che cosa consiste la grandezza di un’anima: non nelle grandi azioni, ma in un grande amore. E l’amore che vale ed esso conferisce grandezza alle nostre azioni. Benché le nostre azioni siano piccole e ordinarie di per sé, in conseguenza dell’amore diventano grandi e potenti davanti a Dio, solo grazie all’amore. L’amore è un mistero che trasforma tutto ciò che tocca in cose belle e gradite a Dio. L’amore di Dio rende l’anima libera.
Il vero segreto per far piacere a Dio
Inoltre, c’è un altro grande segreto per poter far piacere a Dio: lasciarsi abbracciare dal suo amore, senza bisogno di fare niente di particolare. Se è vero che chi ha ricevuto amore è in grado di darne a sua volta, chiediamo a Dio di sperimentare l’abbraccio misericordioso del Padre buono che è Lui per noi, aprendo semplicemente il nostro cuore.
Ognuno di noi è un “figliol prodigo” o un'”adultera” che ha bisogno del suo amore e del suo perdono, di cui si potrà dire, come nel Vangelo: “sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato” (Lc 7, 47).
Elisa Pallotta