È importante prepararsi bene prima di accostarsi a questo Sacramento per ritrovare la pace interiore che nasce dall’unione con Dio. Ma spesso è fonte di difficoltà e di disagio da chi ha pudore a compiere questo atto di penitenza, ignorando invece la grandezza di sentirsi liberi da ogni paura.
La Confessione è, per molti, uno scoglio da superare. Ma attraverso un esame di coscienza e la preghiera, tutto può diventare più semplice.
Il perdono per i nostri peccati
Chiedere perdono per le nostre mancanze, per i nostri peccati è sempre difficile. Pensiamo che, una volta compiuta una determinata azione, magari anche contro il Cielo, Dio sia quella sorta di “padrone burbero ed antipatico” che non voglia più vederci e ci cacci via. Assolutamente no: Lui non è così.
Lui è pronto ad accoglierci, ad aprire le sue braccia a quel figliol prodigo che si è allontanato ma che, poi, ha avuto la forza e la necessità di tornare indietro e riconoscere i suoi errori. Dobbiamo essere consapevoli delle nostre mancanze perché, anche se in un momento di difficoltà, il Signore Dio non ci lascia mai soli.
Cos’è la Confessione
La Confessione: è quel Sacramento istituito da Gesù mediante il quale ognuno di noi, avvicinandosi ad esso con cuore contrito e pentito, chiede perdono per i propri peccati. Ma come fare ad esser in una situazione d’animo tale da riuscire davvero a “confessare” ogni nostra mancanza?
Come prima cosa, occorre fare un esame di coscienza, capire e comprendere a pieno quali sono i peccati commessi e porsi, nell’animo, nel cuore e anche nel corpo, in una condizione di richiesta di perdono e sincero pentimento a Dio.
Quando ci si deve confessare, non dobbiamo pensare di avere fretta o, magari, di fare una cosa veloce e superficiale. Entrando in chiesa, sediamoci e guardiamo al Tabernacolo. Alziamo il nostro sguardo a Gesù e, anche se stiamo in silenzio, sarà il nostro cuore a parlare e a chiedere quella grazia per poterci, poi, avvicinare a Lui e confessare in cosa abbiamo peccato.
Perché abbiamo paura di confessarci?
È una fase importante questa prima di avvicinarci al confessionale. Lì ci attende il sacerdote che, in questo caso, non dobbiamo vedere come un uomo, ma lì c’è Gesù che, nel silenzio, ascolta le nostre colpe e ci consiglia anche il modo migliore per non ricadere più in quella tentazione. Molti hanno vergogna di “raccontare o dire” al sacerdote davanti a sé in cosa si è peccato: questo è un errore, perché è come se avessimo paura di parlare, poi, a Gesù.
Il sacerdote è un ministro di Dio che, con la sua assoluzione, la sua benedizione e l’eventuale “penitenza” che ci dà, porta davanti a Dio la nostra confessione. E’ il Padre che ci perdona, è lui che permette alla nostra anima di tornare nuovamente bianca, come la prima volta.
Anche il sacerdote stesso, prima di iniziare “a confessare”, prega Dio Padre perché gli dia un cuore semplice adatto ad ascoltare e a presentare a Lui ciò che i penitenti presentano. Anche lui, come ognuno di noi, prega prima di iniziare questa sua missione riconciliatrice.
La preghiera prima di confessarci
Per avvicinarci ancora meglio a tale Sacramento, recitiamo questa preghiera, certi che Dio saprà ascoltarla e, poi, perdonare ogni nostro peccato:
“O Dio pieno di misericordia, illuminami, perché Tu conosci tutte le mi vie e osservi tutti i miei passi. Vieni, vera luce, e dissipa l’oscurità del mio cuore, perché io possa vedere ciò che in me non Ti è gradito e con cuore contrito possa pentirmi dei miei peccati, confessarli correttamente ed emendare la mia vita. Manda la Tua luce nella mia anima, e mostrami tutti i peccati che dovrei confessare.
Assistimi con la Tua grazia, e donami coraggio e forza perché riesca a esprimerli al sacerdote pienamente, umilmente e con cuore contrito, per così ottenere la perfetta remissione dei miei peccati mediante la Tua infinita bontà.
Amen”