Non c’è fedele che non si interroghi su quanto la Scrittura e la Tradizione della Chiesa affermano a proposito dell’Anticristo, e la domanda che più spesso ci si pone è: quali sembianze avrà e di cosa parlerà?
Sono state diverse infatti le visioni che nella Chiesa hanno anticipato e descritto alcuni degli aspetti che presenterà colui che incarnerà l’Anticristo.
Nella Bibbia, ad esempio nell’Apocalisse o nelle lettere dell’Apostolo Paolo, si offrono diversi annunci su questa terribile figura che verrà nella terra e tenterà di portare l’umanità negli abissi. Nel Vangelo di Marco si mette in guardia ad esempio dai falsi profeti. “Allora, dunque, se qualcuno vi dirà: «Ecco, il Cristo è qui, ecco è là», non ci credete; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e portenti per ingannare, se fosse possibile, anche gli eletti”.
Cosa afferma la Bibbia a proposito
Nella Seconda lettera ai Tessalonicesi si parla invece dell’apostasia che rivelerà “l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio”.
Il testo biblico spiega infatti che il “mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene”. E che “solo allora sarà rivelato l’empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all’apparire della sua venuta, l’iniquo, la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni sorta di portenti, di segni e prodigi menzogneri, e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l’amore della verità per essere salvi”.
Nell’Apocalisse di Giovanni si entra maggiormente sulla descrizione di natura fisica. “Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo. La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande”.
Avrà l’aspetto di una terribile bestia o di un “buonista”?
Una terribile bestia a cui “fu data una bocca per proferire parole d’orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. Essa aprì la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. L’adorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello immolato”.
Una terribile messa in guardia arriva invece più avanti, sempre dall’Apocalisse di Giovanni. “Chiunque adora la bestia e la sua statua e ne riceve il marchio sulla fronte o la mano, berrà il vino dell’ira di Dio”. E ancora: “Il fumo del loro tormento salirà per i secoli dei secoli, e non avranno riposo né giorno né notte quanti adorano la bestia e la sua statua e chiunque riceve il marchio del suo nome”.
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Ed è proprio qui che “appare la costanza dei santi, che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù”, spiega infine il Vangelo di Giovanni. Purtroppo, oggi sembra che la società e talvolta la Chiesa stessa voglia in qualche modo nascondere questi richiami molto duri. Eppure nella storia cristiana ci sono stati molti filosofi e pensatori che hanno provato a richiamare l’attenzione sulla figura immonda dell’Anticristo per mettere in guardia l’umanità dalla sua terribile venuta.
Spesso nelle epoche si è associato l’Anticristo ai terribili dittatori che hanno tragicamente segnato la storia in negativo, da Nerone a Attila fino a Napoleone, Hitler, Stalin. Ci sono però scrittori come R.H. Benson che nel romanzo “Il Signore del mondo” descrive l’Anticristo che verrà come un personaggio che incarna, almeno in apparenza, tutte le migliori logiche del mondo di oggi.
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Vale a dire, umanitarismo, pacifismo, irenismo, e poi tolleranza, accoglienza, pluralismo. Ma sotto quel volto apparentemente “buono”, o meglio oggi si direbbe “buonista”, secondo lo scrittore ci sarebbe nient’altro che l’atavico principe del mondo, colui che proverà a insidiare Cristo stesso, nonostante non possa mai avere la meglio su di Lui.