L’espressione “Segno dei Tempi” viene citata due volte nel nuovo testamento: esplicitamente nel vangelo secondo Matteo: “Quando si fa sera, voi dite: bel tempo perché il tempo rosseggia; e al mattino: oggi burrasca perché il cielo è rosso cupo. Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non sapete distinguere i segni dei tempi?, ed in maniera indiretta nel Vangelo secondo Luca: “Ipocriti! Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non valutate da voi stessi ciò che è giusto?”.
Questa parte della parola di Dio è stata trascurata per secoli fino a quando Papa Giovanni XXIII l’ha riportata in auge durante il Concilio Ecumenico del ’61. L’epoca imponeva da parte della Chiesa una maggiore attenzione ai segni del tempo, dove per segni del tempo non si intendono quelli generici riferiti all’epoca storica e facilmente osservabili da tutti come la Globalizzazione, l’idolatria legata alle marche o l’ingerenza di internet, bensì dei segni particolari che indicano la via verso il Regno di Dio e che se interpretati possono fornire delle linee guida alla Chiesa per districarsi nel periodo storico.
Si tratta, quindi, di alcuni segni che rappresentano l’azione di Dio tesa ad indicare la venuta del suo regno ed espressa tramite alcuni uomini che ne sono testimoni. Chiarita la definizione teologica dell’espressione, bisogna adesso esplicitare come sia possibile riconoscerli e valorizzarli: dato che non stiamo parlando di macro fenomeni, ma di segni marginali che spesso possono essere male interpretati o addirittura messi in ridicolo dall’opinione comune perché non rispecchiano le mode del tempo, la ricerca è lunga e complessa.
Parliamo di opere di bene, di movimenti che favoriscono l’aggregazione collettiva, dell’opera di alcuni santi, tutte manifestazioni dell’opera di Dio nella nostra società. Nel corso dei secoli sono plurimi gli esempi che possono essere fatti di segni male interpretati dalla Chiesa, uno di questi è stata l’emancipazione femminile di fine XVIII secolo osteggiata dalla Chiesa perché le donne venivano ritenute indispensabili nel loro ruolo materno.
Quell’errore, come altri durante la storia millenaria della Chiesa Cattolica, fa parte di una cattiva interpretazione del “Segno dei Tempi”, la Chiesa d’altronde non ha tutte le risposte scritte, molte devono essere tratte dall’osservazione della società e dell’epoca in modo tale da poter offrire al proprio gregge una lettura adeguata di quella verità di cui hanno un disperato bisogno. Solo con l’osservazione attenta il clero può scorgere nella modernità i segni di Dio ed utilizzarli per dare una risposta ai quesiti irrisolti dell’essere umano sulla vita presente e futura. Questo non significa che la Chiesa debba scoprire una realtà mai annunciata da Nostro Signore, ma che deve farla emergere dalla realtà quotidiana offrendo una lettura di questa filtrata dalla luce della fede.
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