La lingua è una delle armi più potenti che possediamo. È capace di innalzare quanto di uccidere una persona. Anche Papa Francesco, a più riprese, ci ha avvertito dal “fuggire dai pettegolezzi”, che possono minare anche all’interno della Chiesa.
Ma è uno dei peccati nel quale incappiamo molto spesso. Per questo motivo, possono esserci utili alcuni consigli per tenere a bada la “smania del chiacchiericcio”.
La natura dell’inciucio
Parlare poco e solo di ciò che veramente sai: ci hanno sempre detto i nostri genitori. Ma non è sempre così. L’aria dell’ “inciucio” ci attira sempre ed in ogni ambiente, che sia esso lavorativo, familiare o, anche e purtroppo, parrocchiale.
Ebbene sì: il chiacchiericcio è arrivato anche lì. O meglio, forse c’è sempre stato, ma non era così evidente come negli ultimi tempi, dove è diventata quasi una moda. Tanto da portare anche il Papa a dei richiami forti contro “le chiacchiere”.
La lingua: il nostro mezzo per comunicare. L’abbiamo educata a scuola, imparando a parlare e a formulare frasi di senso compiuto ed in modo corretto. L’abbiamo “istruita nel mondo” a sparlare degli altri perché, vuoi o non vuoi, chi non si è mai trovato nel mezzo di un inciucio verso qualcun altro? Siamo sinceri: un po’ tutti, almeno una volta nella vita.
Il pettegolezzo: peccato e tentazione
Apparentemente sembra una cosa di poco conto. Invece è un vero e proprio peccato. Per questo motivo, sarebbe utile seguire alcuni pratici consigli, dati da un sacerdote, proprio per evitare di cadere in questa tentazione.
A partire dal primo: “Non credere a nessuno, ma allo stesso tempo a tutti”. Quando si sparla di qualcuno, chi si trova nella conversazione, crede che tutto ciò che si dica è vero. Ma ne abbiamo le prove? O sono semplicemente chiacchiere? Per questo, non sapendo quale sia la verità precisa, sarebbe meglio evitare di alimentare il pettegolezzo stesso.
Un altro consiglio è quello di capire cos’è successo veramente, andando quindi alla fonte e raccogliendo i fatti. Capire se ciò di cui si parla, o della persona di cui si parla, ha effettivamente compiuto o detto quella cosa e, anche, capire quanto “ricamo” c’è stato attorno da chi ha iniziato a sparlare.
“Se non sai, non spettegolare”
Ne consegue, poi, anche un nostro beneficio del dubbio: chi ci dice che sia tutto vero ciò di cui si sta sparlando? E se è solo menzogna solo per screditare quella persona? In questo caso, la nostra ragione dovrebbe prevalere sulla voglia di spettegolare: meglio tacere se non conosciamo bene i fatti, come dicevamo prima.
Il pettegolezzo è un peccato grave, il demonio sguazza e gode quando si inizia a parlare male di qualcuno. Per questo, allontaniamoci da essi e sfidiamoli duramente. Il pettegolezzo è qualcosa di sporco, e mina seriamente la dignità di una persona.
E se ci trovassimo noi al centro del pettegolezzo? Non ci darebbe fastidio? Per questo, cerchiamo sempre la verità, anche per o sulla persona di cui si sparla. Concentriamoci su di essa e pensiamo che brutta sensazione sarebbe quella di trovarsi, ad esempio, al suo posto ed avere tutti, anche chi ti è amico, che sparla di te.
La preghiera ci aiuta a capire cosa sta succedendo
Ultima cosa, ma non meno importante, preghiamo. Per coloro che sparlano perché tacciano e comprendano l’errore e il peccato nel quale sono caduti, ed anche per noi stessi, perché non cadiamo vittima di questo tranello. Ma anche per la vittima del pettegolezzo, perché non sia lasciata sola a soffrire.
Pochi semplici consigli, che vale la pena di seguire!