“Da dove viene la tua preghiera dalle labbra o dal cuore?” Come meditare Parola di oggi? Il nostro Padre Guy ci offre una chiave di lettura al Vangelo di oggi.
La meditazione del Vangelo di questa domenica 28 di Luglio 2019 del nostro Padre Guy. Un momento per comprendere meglio il significato contenuto nella Parola di oggi.
Commento al Vangelo secondo Luca 11,1-13
L.d.M. – In questa diciassettesima domenica del tempo ordinario, il liturgista ci pone dinanzi ad brano che racconta la versione di Luca di come Gesù abbia chiesto di pregare ai suoi Apostoli. Padre Guy come dice di pregare Gesù?
P.Guy – Carissimi fratelli e sorelle, pace e bene. In questa domenica Gesù ci insegna come deve essere la struttura delle nostre preghiere, vale a dire come dovremo pregare.
Cos’è la Preghiera
L.d.M. – Anzitutto che cos’è la preghiera?
P.Guy – Distinta dalla lode, dall’adorazione e dall’azione di grazia, la preghiera propriamente detta è anzitutto una domanda che si appoggia sul ricordo della fedeltà a Dio. Nella Bibbia, è sempre in relazione con degli avvenimenti presenti: Gen 15.1-2; 18, 16-23; Gen 14, 19-20; Gen 28, 20-22; Es 33, 12-17; Es 34,29-35; Gdt 8, 11-17; Es 17,7; sal 78, 54-56; Dt 6,16.
L.d.M. – Che posto ha la preghiera nella vita di Gesù?
P.Guy – La preghiera ha un posto importante nella vita di Gesù (Mt 14,23; Mc 1,35; Lc 9,18) ed è legata alla sua missione: battesimo (Lc 3,21); prima di scegliere gli apostoli (Lc 6,12); nella trasfigurazione (Lc 9,29). Come Giovanni, anche Gesù insegna ai suoi discepoli a pregare perché è necessario (Mt 26, 41). Nel Vangelo di Luca, l’iniziativa di insegnare a pregare viene dai discepoli “insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli”, invece in Matteo, è Gesù stesso che insegna ai suoi come pregare.
Il Padre nostro secondo il Vangelo di Luca
L.d.M. – Com’è la preghiera tramandataci da San Luca?
P.Guy – La formula di preghiera che Luca ci trasmette (11,2-4) è più concisa che quella di Matteo (6,9-11). Nel Vangelo di Matteo, prima di insegnare, Gesù fa una bellissima osservazione: “Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così..” (Mt 6, 7-9).
L.d.M. – Come deve dunque essere la preghiera degli apostoli secondo Gesù?
P.Guy – Diversa da quella dei pagani, più essenziale. Quest’essenziale lo troviamo nella struttura della preghiera stessa del Padre nostro. In effetti, questa preghiera è divisa in due parti: la prima parte riguarda le preghiere rivolte a Dio: sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà e la seconda parte riguarda le preghiere rivolta ai rapporti intra-umani: il pane quotidiano, il perdono dei debiti, il non cadere in tentazione
Il senso del Padre nostro
L.d.M. – Padre Guy possiamo approfondire questi concetti del Padre Nostro?
P.Guy – Certamente
L.d.M. – Santificare il Nome di Dio
P.Guy – Il nome di YAHVÉ. Sono con te! Dio con noi. Dio si fece conoscere con questo NOME (Es 3,11-15). Il Nome di Dio è santificato quando viene usato con fede e non con magia; quando è usato secondo il suo vero obiettivo, cioè: non per l’oppressione, ma per la liberazione della gente e per la costruzione del Regno.
L.d.M. – Venga il Tuo Regno
P.Guy – L’unico signore e re della vita umana è Dio (Is 45,21; 46,9). La venuta del Regno è la realizzazione di tutte le speranze e promesse. E’ la vita piena, il superamento delle frustrazioni sofferte a causa dei re ed i governi dell’uomo. Questo Regno si compirà, quando la volontà di Dio sarà fatta in pieno.
L.d.M. – Il Pane di ogni giorno
P.Guy – Nell’esodo, ogni giorno, la gente riceveva la manna nel deserto (Es 16,35). La Provvidenza Divina passava per l’organizzazione fraterna, per la condivisione. Gesù ci invita a compiere un nuovo esodo, un nuovo modo di condividere in fraternità che garantisce il pane per tutti (Mt 6,34-44; Gv 6,48-51)
L.d.M. – Il perdono dei debiti
P.Guy – Ogni 50 anni, l’Anno Giubilare obbligava tutti a perdonare i debiti. Era un nuovo inizio (Lv 25,8-55). Gesù annuncia un nuovo Anno Giubilare, “un anno di grazie da parte del Signore” (Lc 4,19). Il Vangelo vuole ricominciare tutto di nuovo! Oggi, il debito esterno non è perdonato! Luca cambia “debiti” per “peccati”.
L.d.M. – Non cadere in Tentazione
P.Guy – Nell’esodo, la gente fu tentata e cadde (Dt 9,6-12). Mormorò e volle tornare indietro (Es 16,3; 17,3). Nel nuovo esodo, la tentazione fu superata grazie alla forza che la gente ricevette da Dio (1Cor 10,12-13). La preghiera del Padre nostro ci offre una struttura per migliorare il nostro modo di pregare, dunque non possiamo pregare il Signore senza essere concreti nella vita perché la fede senza le opere è morta (Gc 2, 14-19).
La preghiera del cristiano secondo il Vangelo di oggi
L.d.M. – Qual’è dunque la dimensione della preghiera per un cristiano?
P.Guy – La preghiera del cristiano deve avere una dimensione di solidarietà che trova la sua espressione nell’intercessione come Abramo nella prima lettura. Esso ha interceduto per salvare gli abitanti di Sodoma e Gomorra. Egli ha pregato per i giusti e gli ingiusti, i buoni e i cattivi. Perché noi, rifiutiamo di pregare per alcune persone? Alcuni maledicono nella loro preghiera. Inoltre, tanti di noi si dedicano alla preghiera ma concretamente non fanno nulla.
L.d.M. – Qual è, se possiamo definirlo così, l’errore più comune del nostro pregare?
P.Guy – Gesù lo dice “Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me” (Mt 15,8). Vorrei sottolineare che spesso le nostre preghiere sono le preghiere delle domande, cioè cominciamo le nostre preghiere subito chiedendo al Padre “donami”, invece di cominciare ringraziandolo, riconoscendo la sua presenza e lasciando che si compia la sua volontà.
Peraltro tanti di noi, pensano che per essere ascoltati occorrono tante parole, tante ore, tanti sacrifici, tanti pellegrinaggi, tante messe, tante novene, digiuno, ecc. Tutto questo va benissimo, ma non è sufficiente, occorre: attenzione (Mt 6,6; Ef 6,18; Gc 4,3); umiltà (Lc 7,6; Rm 8,26; Gv 4,6), Fiducia (Mt 21,22; Mc 11,24), perseveranza (Lc 18,1; 1Ts 5,17).
L.d.M. – Padre Guy dopo che Gesù ha spiegato ai suoi discepoli come pregare aggiunge dell’altro.
P.Guy – Carissimi, alla fine della preghiera, Gesù ha aggiunto una parabola che ci insegna a pregare con insistenza, senza stancarci “vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono”. Non ci stanchiamo a pregare, Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come alcuni credono che egli faccia, ma è paziente verso di noi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti vengano a ravvedimento (2 Pietro 3,9).
Preghiamo insieme a Padre Guy
Signore risorto, effondi con abbondanza il tuo Spirito dentro i nostri cuori, perché con la sua energia e il suo profumo possiamo abitare gli spazi della nostra vita consueta con una rinnovata passione d’amore, senza più fuggire, ma abitando ogni angolo di mondo…, prima fra tutti il nostro cuore, che è ormai la tua dimora. Alleluia!( (Lezionario quotidiano 2)
Se vuoi leggere il vangelo di oggi – Vangelo secondo Luca 11,1-13
Chi è Padre Guy
Per i fratelli e le sorelle che seguono la Luce di Maria, anche negli incontri periodici di preghiera, Padre Guy non ha bisogno di presentazioni. Più volte ci ha infatti accompagnato sia nei pellegrinaggi (Medjugorje, Collevalenza, Montecassino, San Vittorino) che nelle celebrazioni donandoci sempre momenti di profonda riflessione con le sue omelie e le sue catechesi.
Padre Guy-Léandre NAKAVOUA LONDHET viene consacrato sacerdote il 17.07.2005 in Congo a Brazzaville. Ha iniziato i suoi primi passi come sacerdote proprio nella parrocchia di cui ora è parroco, Santa Brigida di Svezia a Roma nella borgata di Palmarola. Era il 13.09.2005 e non sapeva neanche una parola di Italiano.
Perché è in Italia
Padre Guy si trovò improvvisamente proiettato in una realtà completamente nuova: “Nella nostra Congregazione abbiamo la possibilità di scegliere tre paesi dove vogliamo esercitare il ministero sacerdotale ed essere missionari. Avevo scelto: Gabon, Messico e l’Isola della Riunione sull’Oceano Indiano. Il Consiglio Generale, che ha il diritto di mandarci dove trova più necessità. Mi propose dunque (ce lo dice con un meraviglioso sorriso) di venire in Italia a Roma.
“Che c’è da fare a Roma con tutte le chiese, che riempiono il suo territorio, esisterebbe ancora uno spazio per la missione? Sinceramente non volevo venire in Italia, non me la sentivo, ma un confratello mi aveva detto: Vai e vedrai!. Per l’obbedienza dissi di sì e decisi di venire.
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