Mettiamo tutto nelle mani di Dio. Abbiamo una domanda? Lui risponderà. Abbiamo una croce? Lui in un modo o nell’altro ci aiuterà a portarla
Gesù è stato presentato attraverso le profezie e lui stesso profetizza. La profezia che qui fa è molto nitida, ed è questa: “Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio”. Quanto cristiani vengono uccisi oggi da estremisti che pensano di rendere culto a Dio? Gesù questa cosa l’ha detta 2000 anni fa, e oggi succede!
L’unico che può profetare, prevedere il futuro, e che permette che determinate affermazioni trovino conferma, è soltanto colui che sa, che conosce la verità. In questo Vangelo è chiarissimo: “E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me”, coloro che fanno queste cose non conoscono quindi Gesù né l’amore di Dio. E lui ci dice poi: “Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto”, per farci ricordare che la sua profezia si è verificata.
Una costante comune è che la conversione ci spoglia, ci ridicolizza agli occhi di chi ci conosceva per quello che eravamo. Gesù, per fortuna, mette le mani nel nostro cambiamento in molti modi, per renderci non tanto sicuri di quello che facciamo, ma consapevoli, che è qualcosa di più.
Allora noi dobbiamo avere la percezione che il Signore, proprio attraverso il Paraclito, che è la nostra guida, che è lo Spirito Santo, il nostro assistente, il nostro consulente, ci aiuta. Attraverso questa guida ci illumina, ci sospinge, ci fa guardare e ci fa vedere con gli occhi di Dio. Quindi bisogna avere anche la consapevolezza di essere amati, la certezza che Gesù quando parlava non parlava “tanto per”, ma parlava per la nostra salvezza. Ogni sua parola infatti è legata alla nostra salvezza.
Quando viviamo una croce e non riusciamo a causa della nostra razionalità ad abbandonarci, e magari viviamo una fede desiderosa ma un po’ zoppa, cerchiamo di mettere tutto nelle mani di Dio. Abbiamo una domanda da fargli? Lui coi tempi suoi risponde. Abbiamo una croce? Lui in un modo o nell’altro ci aiuterà a portarla. Abbiamo un problema spirituale, fisico? Mettiamolo nelle sue mani.
Ovviamente, se non crediamo che lui ci può guarire, non ci guarirà. Se abbiamo un mezzo dubbio che lui non ci possa guarire, non ci guarirà: quando crediamo dobbiamo credere ciecamente. Quando crediamo che lui ci può guarire noi dobbiamo esserne consapevoli, non dobbiamo “sperare”. La speranza davanti a certe cose è piccola.
Dobbiamo avere la consapevolezza piena che lui è in grado di guarirci da ogni male. Anche dovessimo fare l’operazione chirurgica più impossibile, Gesù la guida lui. A volte è questa barriera di “razionalità” che ci allontana dal suo intervento, dalla sua opera grandiosa. Allora cerchiamo, anche in questo momento, di lasciare tutto nelle mani di Gesù.
Il che non vuol dire che non bisogna andare dal medico, perché se Dio decide può guidare la mano del chirurgo, può illuminare la mente del medico quando fa la diagnosi. Noi non sappiamo come lui opera, ma di sicuro opererà. Allora affidiamoci in modo pieno e assoluto a colui che ha dato la sua vita per la nostra.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.
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