Credere e basta serve a poco: dobbiamo credere e fare, allora lì la Parola di Dio che è parola di vita eterna si incarna in noi
Gesù in questo Vangelo è come se ci dicesse: Io ho operato in mezzo a voi, ho guarito i vostri mali, ho risuscitato i vostri morti, ho fatto miracoli, vi ho spiegato parabole con riferimenti terreni, con riferimenti su tutto ciò che è il vivere umano, eppure voi non credete!
È evidente che se lui ci parla di cose del Cielo il nostro rapporto con lui è ancor più lontano. Ma per quali motivi Gesù dice: “Noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza”?
Se oggi noi ci mettessimo a parlare di Dio, immaginiamo quale sarebbe il primo istinto di chi ci ascolta ma che non lo ha ancora accolto: qual è la prima reazione, quando gli parliamo della fede, di chi in questo momento non solo Dio gli è indifferente, ma magari lo detesta, detesta la Chiesa e il mondo della fede? Perché gli diamo così fastidio?
Perché innanzitutto quando arriva Dio nella nostra vita, dal nostro cuore escono tutte le nostre iniquità, le iniquità vanno alla luce.
E noi, specialmente quando siamo lontani dall’amore di Dio viviamo nelle tenebre, nelle tenebre ci adagiamo. Se ad esempio ci mettessimo sotto una zona d’ombra e tutto d’un botto ci togliessero quell’ombra e ci mettessero sotto il sole di mezzogiorno, nel momento in cui arriva il sole, ci darebbe fastidio la vista, perché lo scontro tra la luce e l’ombra dove ci eravamo adagiati è fastidioso.
In quel momento c’è troppa luce e non siamo pronti ad accoglierla. Questo è un esempio tangibile di quello che il Signore ci dice.
Noi abbiamo un dono: che piano piano, quello che Dio ci dice, lo riusciamo a comprendere, a contemplare.
È per questo che bisogna avere con tutti un atteggiamento di comprensione, di tenerezza. Quando ad esempio vediamo Gesù Crocifisso, l’istinto umano è dire: Chi lo crocefiggeva non si può salvare! Gli hanno fatto così tanto male che non possono essere perdonati anche loro!
Invece lì ci risponde Gesù, che con la tenerezza di Colui che sa, chiama il Padre e gli dice: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Quindi, dato che non sapevano quello che facevano, Gesù non li considera per l’azione tremenda che compiono, ma in base al fatto che non sanno quello che stanno facendo.
Gesù ha la capacità di comprendere anche il nostro limite, figlio delle nostri abitudini. Siamo talmente contaminati che, paradossalmente, se iniziamo a respirare aria buona ci sentiamo male. Come chi vive sempre nell’ombra e appena sta alla luce barcolla.
Un’altra cosa bellissima nel Vangelo è quando Gesù dice “In verità, in verità vi dico”. Che significa? Sembra quasi una ripetizione, o che ci debba convincere. Invece lo fa perché lui è la verità, come a dire: Io che sono la verità, “in verità” ti dico tutto questo; io che sono la verità te la dico, cosicché tu sappia ciò che è vero.
Gesù poi aggiunge: “Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna”. Cosa significa credere in lui? Pure il diavolo e i satanisti credono in Gesù! Attenzione: non vuol dire credere e basta. Sarebbe facile dire “Io credo”. Bisogna credere e applicare quello che lui ci dice.
Perché credere non è solo conoscere Gesù e credere in lui. Invece, proprio perché lo conosciamo e sappiamo che lui è Dio, credere è ascoltarlo e provare a fare ciò che lui ci dice. Perché Gesù non è un Dio silenzioso che non ci ha detto niente: ci sono i comandamenti, c’è la Sua Parola.
Noi, se siamo consapevoli che Lui è Dio, nella nostra libertà che è il nostro grande dono e che può darci la vita eterna come l’eterna condanna, abbiamo però una grande opportunità, che è quella di scegliere, correndo anche un grande pericolo, che è quello di scegliere male.
Non basta credere, perché tanti pensano di credere in Dio ma poi non vanno in Chiesa, non perdonano il prossimo, non fanno atti di carità, non rispettano la fedeltà, amano l’apparenza… In tutto questo credere serve a poco. Dobbiamo credere e fare, allora lì questa Parola che è parola di vita eterna si incarnerà anche in noi, e vedremo la gloria di Dio.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.
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