La cosa importante non è solo che Gesù esiste, ma che può fare miracoli, cambiare le sorti dell’umanità. Quanto scetticismo abbiamo invece?
Gesù fa due cose sconvolgenti in questo Vangelo. Gli uomini del Centurione andarono da lui lo supplicarono e gli dissero: “Egli merita che tu gli conceda quello che chiede – dicevano –, perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga”. Proviamo ad immaginare la scena, dove Gesù cammina per Cafarnao e Gesù si trova in un attimo l’attenzione di tante persone che gli cominciano a chiedere di salvare il servo del Centurione perché questo Centurione era una persona che meritava, una persona amata dal popolo, che si spendeva per gli altri. E Gesù si incammina con loro! Gesù, Dio, nell’ascoltare le persone che gli chiedono di intervenire per salvare questo servo, si incammina con loro.
Questo è un atto di umiltà e lo fa Gesù, e secondo me questo è importante, è da esaltare. Perché Dio stesso si mette a fare quello che fa qualunque essere umano quando viene chiamato, se ha un cuore aperto, ad aiutare.
C’è chi non vuole essere disturbato, invece Gesù si incammina con loro. Questo ci fa capire chi è Gesù, come ragiona Gesù, se sposta per te, se si fa convincere dagli altri per te. È incredibile. E poi, altra cosa sconvolgente, è che il centurione gli manda alcuni uomini a dirgli: “Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te”, quindi lui non è andato da Gesù non perché non voleva, ma perché non si riteneva degno nemmeno di chiedergli, nemmeno che lui entrasse nella sua casa. Veramente questa è un’azione di ridimensionamento del proprio ego… E afferma: “ma dì una sola parola e il mio servo sarà guarito”. A volte io mi scontro un po’ con questa parola, perché questa parola ha sconvolto un po’ Gesù.
Perché quando il Centurione gli dice: “Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa”.
“All’udire questo, Gesù lo ammirò”: è incredibile! quest’uomo è stato ammirato da Cristo! Allora pure noi possiamo far sì che Gesù sia stupito dal nostro comportamento, dal nostro modo di fare, di pensare… Pensiamo che onore! Quest’uomo è scritto nella Parola del Vangelo, Gesù ha ammirato quest’uomo, per la sua fede ardente, dicendo addirittura: “volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!»”. Dunque lo esalta, lo glorifica, lo fa diventare “suo fratello”! È incredibile. Gli inviati, tornando a casa, trovarono il servo guarito, perché Gesù conferma quello che dice: “«Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: «Sràdicati e vai a piantarti nel mare», ed esso vi obbedirebbe”.
Dunque Gesù è come se dicesse: potreste chiedermi di salvare una persona che sta morendo e io lo farò. La cosa importante non è solo che Gesù esiste, ma che può fare miracoli, cambiare le sorti dell’umanità. Questa è la cosa che colpisce Gesù. E quanti miracoli non avvengono per il nostro scetticismo? Quanti non ne avvengono perché in fondo al nostro cuore c’è una speranza remota che lui lo faccia ma noi non ci crediamo? Allora stupiamo Gesù, crediamo alle sue parole, crediamo che lui è il Signore della vita e che ha sconfitto la morte.
Dobbiamo portarci a casa la consapevolezza che Gesù ci può “ammirare”, guarire, che ci può cambiare la vita, anzi, già ha iniziato a farlo. Ma dobbiamo credere con tutto il cuore. E io credo e spero che queste parole abbiano dato una consapevolezza in più su questo Vangelo.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.
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