E tu, ci vuoi andare in Paradiso? Gesù ci ha detto come si fa: devi credere in lui, devi rispettarlo, amarlo, devi portarlo agli altri, non altro.
Il Vangelo di oggi è di una profondità sconcertante. Ci parla senza mezzi termini, in modo diretto ed esplicito: “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna“.
Non è facile trovare le parole, perché quando un Vangelo è così chiaro, cosa vogliamo aggiungere di più? Voglio fare solo un esempio: se oggi, a me che sono un papà, dovessero chiedermi di dare la mia vita per mio figlio, penso che sarebbe doloroso e difficile farlo. Ma una papà e una mamma, davanti a una richiesta inequivocabile, sarebbero disposti a dare la vita per un figlio. Anche se non è facile: stai dando la tua vita! Ma per un figlio ci si riesce.
Se invece mi chiedessero: “Dai la vita di tuo figlio per qualcun altro“. Come farei? E’ impossibile! Non è umano! Una mamma, un papà, non può farlo. Penso dia disumano. Oppure, divino.
Arrivare a capire questo ci può aiutare a capire meglio l’amore di Dio. A volte noi, l’amore di Dio, lo vogliamo far entrare dentro i nostri ragionamenti, dentro i nostri preconcetti e concetti. E Dio non può starci. Dio non entra laddove non può entrare. Perché lui è tutto e noi siamo nulla. Il tutto non può entrare nel nulla; il nulla, invece, può entrare nel tutto.
Gesù ci chiede di entrare in Lui. Ci chiede di unirci a Lui, di rispondere a Lui, di amarlo e di portarlo agli altri. Gesù non ci dice altro. Noi sentiamo dire: Ma la Chiesa, i preti, i soldi della Chiesa… sono tutte distrazioni. Tutte cose che ci allontanano da un rapporto autentico con Dio.
Un giorno un mio amico che si professa ateo mi ha detto: “Ma se tu credi come dici e Gesù è chi ti darà la vita eterna, non credi di fare poco per quello che dici? Ma cosa ti affanni a fare? Se ti dona la vita eterna, spenditi tutto per lui!” Ha detto cose giuste!
Se noi avessimo la consapevolezza di essere destinati all’eterna gioia, si annullerebbero tante resistenze che ci limitano nell’amore, nella pazienza, nel comprendere i nostri limiti. A volte ci facciamo male proprio perché non ci sappiamo darci un limite o perché non sappiamo comprendere il limite di un’altra persona, lasciando così dentro di noi un rifiuto di accoglienza.
Gesù ci ha insegnato che proprio tramite quel fratello o quella sorella che ci danno più da soffrire, il Signore ci sta insegnando ad amare. Infatti nel Vangelo lo dice: Se amate solo chi vi ama che merito ne avete? Piuttosto benedite che vi maledice, amate chi vi perseguita…
Gesù ci ha dato delle istruzioni chiare, nitide. Gesù non è come noi, e non è come noi ce lo immaginiamo. Gesù non pensa nemmeno a dire le cose nel modo che noi riteniamo “giusto”, come noi facciamo. Ma qual è il modo giusto? Chi siamo noi per dire quale sia? Il modo giusto è la verità. E la tenerezza, perché il Signore ci chiama ad essere figli di Dio, e quindi ci vuole sempre carità tra noi, anche con chi sbaglia.
Io credo che oggi il Signore ci stia facendo un dono grande: il Signore ci sta dicendo che ci vuole portare tutti in Paradiso. E allora lo dico a tutti voi: ma voi ci volete andare in Paradiso? Tu, ci vuoi andare? Se ci vuoi andare Gesù ci ha detto come si fa: devi credere in lui, devi rispettarlo, amarlo, devi portarlo agli altri, non devi fare altro.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.
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