Tante volte in noi vince la speranza e non la consapevolezza, ma il Signore ci chiama alla a questa certezza.
Oggi voglio parlare di quelle persone che stanno nella sofferenza, in quella sofferenza che solo Gesù, solo lui, può capire. Un giorno ero in una chiesa all’aperto e c’erano due ragazzi non vedenti, con dietro i genitori.
Uno avrà avuto circa sei anni l’altro 12 o 13. Stavano lì a Messa, tutti e due, pregavano. E li vidi durante il Padre nostro, vidi la loro espressione e dissi: come fanno loro a vivere se non vedono? Come fanno a sorridere se non vedono? Come fanno a non essere arrabbiati se a quell’età hanno questo problema? E per un attimo sono rimasto senza parole, senza alcuna giustificazione.
Ad un certo punto, durante lo scambio della pace, quando si poteva dare la mano, mi venne dal cuore di rivolgermi a tutti e due. Andai dal primo e gli diedi la mano, e stette in silenzio. Andai dal più piccolo, gli diedi la mano e gli dissi: Gesù ti ama. E lui mi ha risposto: “Gesù ama tutti”. E mi ha anche detto: “ti auguro un giorno di vedere quello che oggi vedo e tu no”.
Ecco, in quelle parole un bambino mi disse che vedeva cose che io non vedevo. Che significa? Lui era non vedente! Eppure ci sono cose che non si possono vedere con gli occhi. Vuol dire che noi non le vediamo, e questo ragazzino le vedeva. Questo bambino era di una gioia grande, della stessa gioia che dice il Vangelo “perché la vostra gioia sia piena”: era proprio gioioso.
Non era felice, era gioioso: sorrideva, era gentile, buono, limpido, si emozionava per le cose piccole. Poi quando ho visto i genitori ho capito cosa può fare Dio. I genitori mi hanno detto: “È una grande croce avere due figli non vedenti e una che vede”. Quando io gli ho chiesto il perché, loro mi hanno detto: “È proprio la figlia che vede che ci fa soffrire di più. Se fossero stati solo loro due ce ne saremmo fatti una ragione, ma se una vede e gli altri due no, non ci riusciamo a fare una ragione.
Comunque abbiamo lasciato tutto nelle Sue mani“, mi hanno detto, “e questa domanda ce la facciamo tutti in giorni: perché lei sì e loro no?”
Questa è una domanda forte, che ti può far anche arrabbiare con Dio. Questa mamma e questo papà non erano arrabbiati, erano solo un po’ addolorati, e non si percepiva in loro rancore verso Dio, ma la profonda consapevolezza che era una croce da portare e sostenere insieme. Infatti erano una famiglia unita, dove si respirava proprio cos’è la famiglia. Allora oggi chiediamo al Signore che ci metta l’uno davanti all’altro perché ci sosteniamo, ci consideriamo, ci vogliamo bene.
Quando c’è Dio di mezzo si rompono tutte le barriere. Quando c’è Dio di mezzo lui approfondisce le relazioni, illumina i pensieri, rasserena i rapporti. Se mettiamo la nostra vita nelle mani di Dio siamo davvero in grado di vedere le meraviglie che lui ha tante volte ribadito.
Se noi veramente credessimo in Dio, davvero qualsiasi cosa chiederemmo, lui ce la concederebbe. Il problema è che noi in fondo in fondo speriamo, ma è difficile che tutti crediamo: speriamo, certo, chi è che non lo spera. Ma un conto è sperare e un conto è credere.
Tante volte vince la speranza e non la consapevolezza, ma il Signore ci chiama alla consapevolezza. Perché la consapevolezza sia speranza: non che la speranza tolga la consapevolezza e rimanga un bel pensiero, ma che ci sia la certezza che Dio mette le mani in quella situazione.
E allora chiediamo a Dio il dono di credere al di sopra di quello che vediamo, come quel bambino che mi ha detto: “ti auguro un giorno di vedere quello che vedo io”. Io non so se l’ho visto, ma di sicuro l’ho sentito, sennò non sarei stato qui tutti i giorni a pregare con voi, con questo desiderio che non si affievolisce mai e che va al di sopra della stanchezza fisica. Ci sono giorni che non nego che sono stanco e che umanamente è complicato esserci, ma Dio è più importante di tutto questo. Io credo davvero che oggi il Signore ci stia dicendo di credere e confidare in lui, e non saremo mai mai delusi.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.
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