La preghiera per gli altri il Signore la gradirà sempre. Se invece è una richiesta continua, il Signore non gradisce questa preghiera.
La preghiera ci aiuta a 360° ad entrare in relazione con il Signore: ci mette in contatto con Dio, anche se non ce ne rendiamo conto. A volte diciamo: “Io Dio non lo sento”, ma non preghiamo, oppure preghiamo a modo nostro chiedendo sempre e ringraziando poco.
Se andiamo a vedere il Padre nostro, è un atto di riconoscimento, si parla di Lui: “Padre nostro che sei nei cieli”, glielo diciamo proprio: “sia santificato il tuo nome”, lo santifichiamo; “venga il tuo regno”, cioè venga il tuo regno nella mia vita, che la mia vita sia la tua. “Sia fatta la tua volontà”: cancelliamo le nostre volontà, cioè cancelliamo il nostro ego, il nostro orgoglio, le nostre vanità. “Come in cielo così in terra”, sembra una cosa di poco conto, ma si parla già dell’eternità.
“Dacci oggi il nostro pane quotidiano“: è il riconoscimento del nostro essere bisognosi, perché senza di Dio non possiamo fare nulla. “Rimetti a noi i nostri debiti“, quindi questo è cercare di essere persone giuste, “come noi li rimettiamo ai nostri debitori“, cioè diventare persone misericordiose. Infine “non abbandonarci alla tentazione“, perché purtroppo il maligno ci tenta e dobbiamo chiedere a Dio un grande aiuto, affinché non ci metta in quella condizione di essere nelle mani del male, cosa che ormai siamo un po’ tutti, a volte lo scegliamo addirittura, e poi “liberaci dal male”.
Questa è una preghiera dove c’è tutto, tutto quello che è Dio, tutto quello che siamo noi, che dovremmo fare: si parla della nostra postura, del nostro ego, della grandezza di Dio, si parla della sua misericordia, della sua giustizia, si parla di tutto il Vangelo.
C’è una mia sorella, che oggi ho incontrato, che ha una grande fede. Ha avuto un lutto importante, ha perso un bambino di sei anni diversi anni fa, ma lei è consapevole che il suo bambino è in cielo, e quindi questa consapevolezza l’ha aiutata, nonostante il grande dolore, a sopportare quella che per il 99% delle persone è un’ingiustizia. Il 99% delle persone direbbe: ma che Dio è che fa morire un bambino a sei anni? Lei si sarà pure fatta questa domanda, ma si è pure data la risposta. E la risposta che la fede ti dona è più alta di qualunque sofferenza, dolore, sgomento umano.
Allora credo che il Padre nostro ci aiuti proprio a entrare in contatto con Dio, perché questa preghiera ce l’ha insegnata Colui che si è fatto come noi; non è una preghiera che vi ho detto io, o che ci hanno insegnato perché è carina da ascoltare, ma è la preghiera che ci ha insegnato Gesù.
Allora ringraziamo il Signore anche di questi doni e insegnamenti profondi. Il fatto, invece, di non pregare, quasi come dire a Dio cosa deve fare, questo è un atteggiamento che secondo me non è molto spirituale. Dio sa cosa deve fare ancor prima che glielo chiediamo, però mettere delle intenzioni per delle persone particolari è concentrarsi sul problema di un’altra realtà, di una persona, di un bambino, di una famiglia.
Questo a Gesù, a Dio, non dispiace, perché è prendersi cura dei fratelli. Infatti, se uno prega per gli altri, quella preghiera il Signore l’apprezza e la gradirà sempre. Se invece nelle mie preghiere c’è sempre la parola “mio”, il mio lavoro, la mia famiglia, mia moglie, mio figlio, i miei problemi, tutto “mio”… allora al Signore non è molto gradita questa preghiera, perché è una richiesta continua. Allora il Signore ci invita a pregare, che non è chiedere, ma è molto più vicino a ringraziare.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.
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