Se abbiamo bisogno di far riposare il corpo e di staccare un po’, pensiamo davvero che il nostro spirito non abbia bisogno di Dio?
Il Vangelo di oggi è un Vangelo bellissimo ma anche molto duro, che ci porta a riflettere su queste nozze di eternità. Gesù ci invita, ma molti hanno altro da fare: io questa parabola la riporterei a quando Gesù ci invita la domenica a Messa.
Molti dicono: oggi ho da fare, ho la partita, ho da lavorare, ho da fare questo e quest’altro… Non ho tempo di andare a Messa. La Messa è un antipasto di queste nozze di eternità che Dio ha preparato per noi.
L’abito nuziale descritto nel Vangelo non è legato all’esteriorità, ma all’integrità. C’era una persona che non aveva questa caratteristica per stare alla Nozze dell’Agnello, e l’ultima frase di questo Vangelo è tremenda: “Molti sono chiamati e pochi eletti”.
Alcuni dicono: “Ma che inferno e inferno?! Che faccio di male?” Come se fosse Gesù che ci manda lì! Non è così. Il paradiso e l’inferno, però, sono delle realtà tangibili, non esisterebbe la fede se non ci fossero il bene e il male.
Il paradiso e l’inferno sono i “luoghi” che evidenziano quell’appartenenza localizzabile e identificabile ad una delle due realtà. Infatti esiste il male perché c’è il bene, esiste il bene perché c’è il male; se c’è il bianco c’è il nero. Sono leggi imprescindibili. Allora viene da fasi una domanda, e chiedersi: ma io come sono collocato? Io ho altro da fare? A me Dio l’ha mandato un servo a invitarmi ad andare a Messa, a riprendere un cammino di fede e a iniziare a pregare?
Quanti di coloro che sono in ascolto hanno già dato la stessa risposta agli inviti di Gesù? Solo che quando leggiamo il Vangelo sembra di leggere una storia che non ci appartiene. Invece se sono 2000 anni che è sempre attuale e che si proclama questo testo che è un Testo Sacro ma pur sempre storico, ci dice qualcosa di profondo, e entra nelle nostre viscere, nelle nostre profondità interiori.
Ora andrò qualche giorno in ferie, e nonostante non mi manchi nulla, sento il bisogno di riposarmi, perché sono stanco. Stanco di pensare, di lavorare, delle pressioni, e ho bisogno di un momento di stacco. Questo stacco che vi sto dicendo è uno stacco dal mondo, perché vivere in una routine di azioni ripetute dove non metti Dio, è un problema.
Credo che ci dovremmo fare una domanda tutti quanti. Se abbiamo bisogno di far riposare il corpo e di staccare un po’, pensiamo davvero che il nostro spirito non abbia bisogno di Dio?
Pensiamo che il nostro spirito, la nostra anima non abbiano bisogno di interloquire e relazionarsi con Colui che ci ha donato la vita? Questa è la domanda che ci dobbiamo fare. Noi abbiamo un problema, e il problema è che non vediamo Dio, a volte, come quell’acqua che disseta per sempre. E lui è questo, è una fonte inesauribile di pace, di amore, di bellezza.
Chiediamo a Dio, perché c’è bisogno, il dono di essere veramente cristiani. Perché se siamo cristiani non saremo soltanto sereni per noi e pieni di gioia, ma la porteremo agli altri. E quando la tua vita è vissuta solo per te stesso, vale molto poco. Quando la doni agli altri diventa una scintilla di eternità.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.
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