Dio ci dà un’identità nuova dove chi ci vede, vede lui; chi ci sente, ascolta lui; chi ci vuol male verrà perdonato come lui ha perdonato noi
A chi gli chiede un segno, Gesù risponde: “Una generazione malvagia e adultera pretende un segno!”, come a dire che loro non erano degni di questo , perché erano una generazione malvagia e adultera, presa dalla perdizione.
Gesù non è che non dia segni, eccome se li dà, e ne dà tanti, e li posso testimoniare su di me. Oggi addirittura un mio amico è venuto a messa dopo tanti anni e si è confessato. Questo mio fratello fa lo chef, e durante l’omelia il Sacerdote ha detto queste parole: “Quando vieni a Messa, non ti devi impegnare o capire tante cose, devi solo capire che qui c’è qualcuno che ti serve, che ti nutre, devi solo capire che c’è qualcuno che cucina per te”.
Quel mio amico chef ha sentito proprio queste parole: “Non ti devi preoccupare, c’è qualcuno che cucina per te, il Signore è il tuo servo”. Questo, che ovviamente è un segno abbastanza evidente, è stato accompagnato da un altro segno: questo fratello ha un piccolo difetto, cioè che parla tanto. E il sacerdote ha ribadito l’importanza del silenzio.
Quando è tornato a casa, poi, ha trovato un rosario appeso all’interruttore esterno del garage: un altro segno. Quando il Signore si manifesta lo fa per aiutarci. Questo fratello probabilmente non era un adultero, non era malvagio, perché il Signore gli ha dato forza.
E lui con questi segni sicuramente vivrà un cammino di fede in piena gratitudine e in pieno abbandono, perché questi sono segni inequivocabili. Il problema è che Gesù non appare e non fa vedere segni a chi non si allinea a lui, a chi vive una vita disordinata, piena di cose che non rappresentano il cammino di un cristiano.
Allora Gesù oggi ci sta dicendo qualcosa di importante, magari proprio a chi non vede, non sente, a chi dice: “Gesù non c’è, mi ha abbandonato”. Facciamoci un’altra domanda: non è che lo abbiamo abbandonato noi prima di lui? Non è che ancora lo abbandono, non è che non ho ancora un rapporto autentico, vivo, dove io sono pronto a dare la mia vita per la sua volontà? Cosa che è difficile, è evidente che è difficile… Però forse il Signore vuole fare sul serio con noi.
Uno che va in Croce per me sicuramente non si è impegnato poco, si è impegnato tanto. Uno che va in Croce per me, per te, per ognuno di noi, da noi è normale che qualcosa si aspetta, che qualcosa ci chiede. Allora dobbiamo avere questa consapevolezza: di decidere di avere o un Dio su misura, e qui non ci risponde, o un Dio che ci rende come lui ci vuole.
Che ci dà un’identità nuova, una linea nuova, un cammino nuovo, dove chi ci vede, vede lui, dove chi ci sente, ascolta lui, dove anche chi ci vuole male verrà perdonato come lui ha perdonato noi. Chiediamo al Signore il dono grande di essere come gli abitanti di Ninive, perché si sono resi conto di aver sbagliato, e il Signore li ha perdonati
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.
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