Se noi facciamo quello che Gesù ci chiede, noi vivremo la gioia dell’eternità del paradiso, già su questa vita.
Gesù in questo Vangelo dice: “Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato”. E prima afferma: “Chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete”.
Questo a me sconvolge perché Gesù non parla per supposizioni, Gesù quando parla non parla per percezioni, lui sa. Quando dice: “voi mi avete visto eppure non credete”, non è che lui pensa che loro non credono, lui sa che loro non credono. Quindi è sconvolgente che Gesù dica: sono venuto qui per salvarvi tutti, vi ho fatto vedere miracoli, sono risorto, ho fatto di tutto e di più di quello che mi era possibile mostrarvi e voi non credete! Mi avete visto e non credete!
Quante volte, e capita un po’ a tutti, modelliamo la fede a modo nostro? Sempre. Perché nella realtà, fare davvero il cristiano, è qualcosa di impegnativo.
Quante volte abbiamo porto l’altra guancia? Quante volte abbiamo perdonato settanta volte sette? Quante volte se non ci hanno rispettato un prestito glielo abbiamo condonato o se ci hanno rubato una cosa gliene abbiamo data un’altra?
Quante volte abbiamo benedetto che ci ha maledetto? Quante volte abbiamo voluto bene a chi ci ha voluto male? Questo è Dio, questo ci chiede! Fare il cristiano, essere veramente cristiani è difficile! Porgere l’altra guancia è difficile! Al massimo uno se ne va, ma non è che gira il viso dall’altra parte.
Con Gesù a volte è come se ci scherziamo, arrotondiamo un po’ gli angoli, ci creiamo una fede su misura, a modo nostro. Ma a modo mio non è Dio! Allora Gesù ci sta dicendo non solo che ci vuole salvare, e che chi crede in lui si salverà nell’ultimo giorno, ma anche che lui è un po’ deluso dalla nostra incredulità.
“Siate credenti, e non increduli”, ci dice. Gesù ci vuole ferventi nella fede, ci vuole vivi nella fede, testimoni della sua verità e della sua bellezza. Senza che nessuno si senta scomodo, rifiutato, perché Gesù ci vuole bene e non vuole che ci sentiamo così; Gesù però vuole che noi cresciamo nella fede.
Quando qualcuno mi dice che è difficile seguire Gesù, io dico che è ovvio che è così! Poi io non è che sono meglio di nessuno, e mi rendo conto, dato che tutto questo capita anche a me, che è difficile. C’è una cosa, però, che è facile, ed è sapere che se noi facciamo quello che Gesù ci chiede, noi vivremo la gioia dell’eternità del paradiso, già su questa vita.
Se viviamo in abbandono nella grazia di Dio, ci portiamo appresso sempre la gioia, come chi dice di averla sperimentata a Medjugorje. Io non voglio idealizzare Medjugorje, ma è un luogo di pace e chi ci è stato si rende conto che lì ti senti cristiano, vuoi essere cristiano, ti piace essere cristiano. Non ti importa niente delle cose del mondo, entri in un’altra identità.
Addirittura, anche comprare oggetti religiosi è quasi fuori luogo, perché sei talmente immerso nella spiritualità di quel luogo e di quella pace che, anche comprando un rosario, ti sembra quasi di tornare alla mondanità.
E allora dici: si vive bene nella grazia di Dio. Si vive bene quando diventiamo testimoni credibili e non testimoni “non credibili”. Perché in momenti come quelli riusciamo diventiamo luce e sale per gli altri.
Se oggi dicessi: c’è una bella bistecca fatta alla brace, una bomba, cotta al punto giusto… Ma non c’è il sale, manca qualcosa! Cambia il senso di quella bella bistecca, è stato tolto un elemento necessario!
Così anche noi, senza il sale della fede, siamo sciapi, insipidi, non sappiamo nemmeno noi di quello che di noi arriva agli altri, perché non diamo nemmeno gusto alla nostra vita. Invece è diverso quando qualcuno ti vede felice, gioioso, misericordioso, generoso, fedele, leale, coraggioso (perché un cristiano deve anche avere il coraggio di saper dire la verità, di affrontare un problema, coraggioso davanti alle persone che ti deridono se ti fai un Segno della Croce)… Quando ci sentiamo liberi.
Gesù ci dona la libertà. Il sale che io ho citato è il sentirsi e sapersi ricchi non di noi stessi, ma di Gesù. Ed è lì che dobbiamo arrivare, è lì che la nostra fede troverà sostanza e sarà bella da vedere, da vivere ma anche bella da trasmettere. Perché chi ti vede, vede che hai un cuore lieto, gli occhi lucidi di gioia, gli occhi luminosi, come una sorgente d’acqua in questo mondo sempre più spento. Allora chiediamo al Signore di essere sempre più portatori di questa gioia, di questa speranza, che solo chi crede in lui può donare agli altri.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.
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