Gesù oggi ci chiede di essere misericordiosi come il Padre celeste, e un giorno potremo essere perdonati come avremo perdonato.
Credo che Gesù in questo Vangelo ci stia facendo riflettere sull’approccio ipocrita che spesso abbiamo. Ma in modo ancor più diretto Gesù ci parla dell’azione della misericordia, perché uno può anche essere retto e non ipocrita, ma non perdonare.
Qui Gesù invece ci dice di perdonare, “perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi”. Io andrei al di sopra del concetto di ipocrisia, e parlerei del concetto di misericordia. Noi quando recitiamo il Padre nostro lo diciamo in modo esplicito: rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori.
Che significa? Che avremo un giudice, saremo giudicati. Avremo un esame, come tutte le prove della vita, che finiscono con un risultato. Avremo l’esame dell’incontro con Dio. Se non sbaglio Don Fabio Rosini disse un giorno una cosa che troppo poco consideriamo, cioè che non sarà Dio il nostro giudice, ma saremo noi stessi.
Come avremo perdonato verremo perdonati, come avremo concesso misericordia riceveremo misericordia. Qui andiamo in uno spazio più alto, che non è solo quello di essere persone rette, decise, sincere “nel bene e nel male”. Gesù vuole che noi operiamo solo nel bene; la misericordia è solo bene.
È quella predisposizione al perdono del fratello che ti fa anche la peggiore delle cattiverie, e tu lo guardi con gli occhi teneri di chi è stato miracolato da Gesù. Gesù ci invita ovviamente ad avere un rapporto sincero, autentico, retto. Ma con un apice di amore, di misericordia incluso in quello spirito retto, sincero, veritiero. Possiamo essere fieri della nostra rettitudine, ma se non stiamo attenti a non dire delle verità che fanno male, rischiamo di fare dei danni irreparabili.
Se io oggi vedo mio fratello che tradisce sua moglie e vado immediatamente a dirlo a lei, potrebbe esplodere una crisi e quel matrimonio terminare. Se io invece vado da mio fratello e gli dico di andarsi a confessare, gli dico che sta facendo una grande stupidaggine, forse mio fratello ci riflette, non lo fa più, e un giorno chiederà perdono alla sua sposa, senza che scoppi una bomba nella loro casa.
A volte in nome della verità si possono fare dei disastri. Dobbiamo avere questa consapevolezza e il discernimento che ci aiuti a saper stare nel posto che lui ci chiede e non nel posto in cui noi vogliamo stare. Di fare la sua volontà e non la nostra volontà, di accompagnare la nostra vita verso l’amore perfetto che ci ha insegnato lui, non l’amore umano. Gesù oggi ci chiede di essere misericordiosi come il Padre celeste è misericordioso con noi, e un giorno la nostra misericordia sarà riversata su di noi, e potremo essere perdonati se avremo perdonato.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.
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