Dio non può muoversi infatti in una sola remota speranza, perché non trova lo spazio. Dio opera nella certezza della nostra fede.
In questo Vangelo fa riflettere Pietro sulle tre volte in cui lui ha rinnegato Gesù. Il Papa in relazione a questo Vangelo ha fatto un’osservazione molto diretta: Gesù sceglie il più peccatore tutti gli apostoli per il mandato papale, perché se gli apostoli sono tutti scappati, Pietro l’ha pure rinnegato!
È curioso vedere come Gesù sceglie il più peccatore di tutti per dare a lui il mandato di pascere i suoi agnelli e portarci tutti per mano. E gli chiede infatti: mi ami tu più di costoro? Come a dire: tu devi amarmi di più, perché nonostante tutto quello che hai fatto io ti sto dando un compito importante, ti sto lasciando un mandato importante, quindi non basta che mi vuoi bene, ma mi devi dare tutta la tua vita. Per me è per questo che glielo chiede, come a dire: per tre volte mi hai rinnegato, io ti sto dando un mandato importante, non scherziamo e apri il cuore alla volontà di Dio, perché pascerà i miei agnelli e servirai il mio popolo. Quindi è importante questa riflessione.
Tutti siamo come delle pecorelle smarrite: ognuno ha la propria professione, il proprio compito di madre, padre… Quello che nostro sempre è che quando si parla di Dio muore la nostra vanagloria, e ci ritroviamo ad essere quelle pecore smarrite che hanno bisogno di non perdere la strada. Quando entriamo in relazione con Dio ci dimentichiamo di chi siamo perché ci rendiamo conto che senza di lui siamo smarriti e non sappiamo dove andiamo.
Oggi ho avuto un’esperienza, ho conosciuto un influencer con milioni di follower, e gli ho iniziato a parlare di Dio: mentre gliene parlavo, se prima aveva un’aria sicura e di persona importante, era come se scendesse tanti gradini dentro di sé, uno ad uno. Alla fine della nostra conversazione, che doveva essere una conversazione solamente professionale, lui se ne è andato e mi he detto: “Grazie perché questo tempo non lo dimentico, avevo bisogno di qualcuno coraggioso che mi parlasse di Dio, e tu oggi mi hai fatto tornare coi piedi per terra. Non sono i follower che mi danno la gioia, ma è vedere che ci sono ancora persone che hanno il coraggio di parlare con Dio in modo schietto e sincero”.
E io gli ho detto che ero felice che gli fosse tornato il desiderio di considerare Dio come importante nella nostra vita. E lui mi ha detto: “Ho capito che il signore si sa muovere veramente al di sopra delle nostre logiche. Io sono venuto qui per motivi di lavoro e per parlare di business, e sto tornando a casa pensando a quando andare a Medjugorje”.
Credo che qui diventa importante renderci conto che davanti a Lui siamo tutti uguali: questa è la cosa bellissima. Lui si è scordato di chi era, era come sparito. È arrivato che sembrava chissà chi fosse, e se ne è andato “piccolo piccolo”. Sono piccole testimonianze che fanno molto riflettere. Ci rendiamo conto che la vita senza Dio è come chi cammina senza freni, senza riuscire ad apprezzare il panorama.
Come avere un tramonto davanti in mezzo a dei palazzi, oppure guardare la luna con davanti un muro di cemento. È un’altra vita. Senza Dio viviamo male! Come dice Fabio Rosini senza Dio tiriamo a campare, sopravviviamo, non viviamo! Io oggi in questo Vangelo sento che Gesù chiede ad ognuno di noi: ma tu ci vuoi bene, tu ci ami?
Una nostra sorella, Liliana, credeva di avere un brutto male, è stata anche ricoverata, e come sarebbe stato tutto questo senza Gesù Gesù poi le ha dato sia la forza per superare tutto che la grazia che fosse tutto a posto.
A volte noi non ci rendiamo conto, quando abbiamo la “certezza”, lì Dio si muove. Dio non può muoversi infatti in una sola remota speranza, perché non trova lo spazio. Dio opera nella certezza della nostra fede. Può avere anche piani diversi. Poi può pure avere piani diversi, allora gli chiediamo che sia fatta la sua volontà. Se in quella volontà c’è una guarigione, chiediamogli però di guarirci.
Un giorno stavo parlando con una persona che aveva un brutto male, che sembrava dovesse andare nel verso negativo. E lei mi ha detto: ho capito quanto è grande l’amore di Dio, perché la guarigione che Dio mi ha dato è una guarigione che durerà per sempre. Dio le aveva dato la fede. Sapeva che Dio l’aspettava con il suo abbraccio, aveva maturato delle cose che io, sconvolto, non sapevo come capire, perché inizialmente pregava solo per la guarigione. Poi però mi disse: io sono guarita. Dopo qualche giorno questa persona è andata in Cielo.
Io sono rimasto senza sapere cosa dirle: ha pregato tanto ma poi è andata nella direzione opposta, e ti dice: sono guarita, lì ti rendi conto quanto è potente la fede in certe situazioni. Lì ci sono momenti dove davvero se ti abbandoni, il Signore non ti lascia più.
Oggi diciamo “Sì” a Gesù che ci chiede se gli vogliamo bene.
Gesù dice a tutti: “Tu mi ami?” Io rispondo per tutti: “Ti amo Signore”.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.
“Donami la pazienza”. Questa è la preghiera della sera da recitare questo venerdì per meditare…
In molti si chiedono se Padre Pio avesse una devozione verso le anime sante del…
Due avvenimenti ritenuti miracolosi sono legati alla devozione marina della Madonna della Guardia di Gavi,…
Specialità della tradizione dedicata a santa Cecilia, le pettole sono buonissime e perfette in questa…
Per nove giorni consecutivi ci rivolgiamo con fiducia alla Vergine Maria che per il tramite…
San Francesco d'Assisi è uno dei Santi più venerati e conosciuti da tutto il mondo…