Se ci umilieremo per offrire la nostra fede, per servire un fratello, per perdonare chi ci ha trattato male, lì saremo esaltati da Dio.
Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria
In questo Vangelo Gesù ci fa riflettere su tante cose che facciamo e di cui non ci rendiamo conto: ci dice, riguardo agli ipocriti, di fare quello che dicono ma di non fare quello che fanno, perché loro dicono, ma poi non sono disposti a muovere nemmeno un dito. Sono i classici “oratori”.
Come ad esempio i politici, che parlano bene ma fanno male. Ci dice ancora Gesù: “non chiamate padre nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste”. Non intende che non possiamo chiamare ognuno il proprio padre padre come tale, ma di non attribuire il ruolo di Dio a nessuno, perché uno solo è nostro Padre e Dio, nostro creatore.
Portatori di vita
Chi ci ha messo al mondo lo ha fatto attraverso il dono della vita, che però Dio ha per primo voluto e sigillato. Noi siamo portatori di vita ma non ne siamo i creatori. Noi generiamo la vita attraverso l’amore perché Dio lo permette, ma se Dio non volesse noi non ne saremmo dispensatori.
Il problema più grave è quello che evidenzia questo Vangelo: cioè che occorre stare attenti a non riempirci mai di noi. Infatti ci dice che chi si umilia sarà esaltato e chi si esalterà sarà umiliato. Quante volte sentiamo le persone che dicono: io sono fatto così, io sono fatta così… è colpa di mia moglie che non capisce, di mia madre che non capisce… nessuno capisce… Insomma: ho capito tutto io.
L’umiliazione e l’esaltazione dipendono dall’amore
Questo è un approccio prettamente egoistico. Gesù ci dice che se seguiremo l’istinto del nostro “io” e se ci eleveremo, da un punto di vista relazionale, nei confronti degli altri e senza metterci nell’atteggiamento di servi, saremo umiliati dalla vita, saremo umiliati davanti a Dio.
Se invece ci umilieremo per offrire la nostra fede, per servire un fratello, per non accettare una provocazione, per perdonare chi ci ha trattato male, lì saremo esaltati, perché Dio innalzerà la nostra benevolenza.
Non bisogna alimentare l’ego proprio e altrui
Gesù ci sta dicendo inoltre di non essere portatori di menzogna. Ci sono persone che vedono nel sacerdote o nell’esorcista una forma di salvezza e li idealizzano. Come quando qualcuno può dire: prega tu perché Dio ti ascolta più che a me. Non funziona così! Dio ascolta tutte le preghiere. Il problema è che spesso quando preghiamo non crediamo.
Quando alimentiamo l’ego di una persona, quella persona si porta dietro tutto questo. Quando qualcuno ci fa un complimento dobbiamo dire: “Di grande ce n’è uno solo, Gesù!”. Tante volte questo tipo di linguaggio può essere ipocrita, per il semplice fatto che solo Gesù è grande, solo lui è “il numero uno”.
Senza Gesù non possiamo fare nulla
Questo Vangelo sta a dire a ognuno di noi, e a me personalmente, di essere più umile, più servizievole, accogliente, meno superbo, meno convinto di essere portatore di qualcosa di “perfetto”, perché Dio opera solo quando noi ci affidiamo a Lui.
Lo stesso discorso vale quando ci si rende conto di poter sembrare troppo convinti delle proprie idee: personalmente mi viene da chiedere scusa se a volte mi può essere capitato di trasmettere questo, quando vorrei trasmettere semplicemente di essere abbandonato a Gesù, perché senza Gesù non possiamo fare nulla, anche se è qualcosa che spesso dimentichiamo e sottovalutiamo.
E il Signore questo ce lo dice chiaramente: se sarete disposti a servire i vostri fratelli, a umiliarvi per loro, a rinnegare voi stessi, per amore della Croce, allora lì sarete esaltati da Dio. Chiediamo al Signore della bellezza e della vita, di aiutarci per tutti i giorni della nostra vita.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.