In Paradiso ci sono già i nostri nomi, i nostri posti! Allora sta a noi riuscire a comprendere quanto siamo amati da Gesù.
Chi può capire, tra i presenti in quel momento, Gesù che dice: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda”? Sembra quasi si parli di “cannibalismo”, di qualche cosa che, vista e ascoltata in un contesto senza lo storico che abbiamo davanti ora, è difficile da capire, mentre per noi è molto più semplice.
È vero che, questo che Gesù ha detto, è difficile da comprendere. Al tempo avevano la difficoltà di capire queste cose, che sono state dette per noi, che ascoltiamo dopo aver visto il significato pieno di queste parole.
In quella situazione tutti loro si sono trovati come “deragliati”. Di contro, loro hanno visto i miracoli e hanno vissuto tutte le esperienze che Gesù gli ha donato. Noi oggi viviamo invece di parole che ci sono state riportate, mentre chi era lì ha visto tutto.
Gesù non si è fermato solo a queste affermazioni, un po’ complicate da comprendere: se lui avesse detto solo questo, tutti avremmo potuto dire di non riuscire a capirlo e a seguire cosa dicesse, ma questo è solo un pezzettino di tutto ciò che Gesù ci ha lasciato. Questo Vangelo invece parla proprio a tutti noi.
Oggi stavo parlando con due miei amici e gli spiegavo qual è il mio rapporto con Dio: Dio vuole che ci compromettiamo con lui. Lui non vuole che con lui abbiamo un rapporto “soft”, perché lui non ha fatto cose soft. Gesù ha fatto il minimo indispensabile per noi? Non mi sembra.
Si è proprio fatto martoriare nella carne e ha versato tutto il suo sangue. E allora io che rapporto voglio avere con lui? È importante arrivare a questo. Ci sono persone a cui capita di piangere quando vanno a prendere l’Eucaristia, ed è capitato anche a me: nel primo periodo della mia conversione entravo in Chiesa e appena vedevo Gesù crocifisso piangevo sempre.
C’era mio figlio che si preoccupava e pensava che chissà cosa avessi. Mi chiedeva: “Papà perché ogni volta che vai in chiesa piangi?”. In realtà quelle lacrime erano lacrime di purificazione: Gesù mi stava lavando, mi puliva. Quindi quelle lacrime erano come dirgli: grazie Signore.
Parlando con questi amici, dicevamo che Gesù ci vuole sul serio vicini, perché non è uno che ci racconta una favoletta. Per salvarci Gesù è andato in Croce. Si è fatto crocifiggere. Cos’è essere crocifissi? Cosa vuol dire dare la propria vita per l’altro? Se tu avessi il dubbio di essere amato, sappi che Gesù ha dato la sua vita per la tua! Se io dico: “Ti voglio bene”, lo posso dire, ma è “light”, perché è facile dire ti voglio bene a una persona. È facile volerci bene tra noi, tra chi si tratta con affetto.
Gesù, invece, che cosa ha fatto con chi lo crocefiggeva? Ha detto: “Padre perdona loro, perché non sanno quello che fanno”. Noi riusciremmo forse a volere bene a qualcuno che ci ha massacrato la vita? Ecco perché dobbiamo capacitarci di questo. Ecco perché la nostra gratitudine deve essere capace di edificare la relazione con Lui.
Il rapporto con Cristo è basato su un sentimento di gratitudine profonda. In Lui ci sentiamo talmente graziati, talmente amati e perdonati, che ogni sospiro della nostra vita è un dono celeste, un dono di eternità.
Gesù ha fatto tutto questo per darci la vita eterna, e lo dice qui: “Chi mangia questo pane vivrà in eterno”. Non è che lui lui non ne parla, o ci ha lasciato un punto interrogativo: ce lo ha dichiarato, ce lo ha promesso, ci ha preparato un posto!
In Paradiso c’è il nostro nome, il nome di ognuno di noi! Noi siamo già stati scritti in quel Regno! Ci sono già i nostri nomi, i nostri posti! Allora sta a noi riuscire a comprendere quanto siamo amati da Gesù. Quando noi riusciamo, non tanto a comprendere quanto, perché non ci riusciremo mai, ma sapere di essere amati a questo prezzo, che è quella Carne e quel Sangue che lui ci dice, arriveremo sicuramente ad essere testimoni credibili dell’amore di Gesù.
Invito quindi tutti noi a vivere un sentimento di gratitudine costante per il dono della vita, della fede, e di questa preghiera tra di noi.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.
Per nove giorni consecutivi ci rivolgiamo con fiducia alla Vergine Maria che per il tramite…
In molti si chiedono se Padre Pio avesse una devozione verso le anime sante del…
Tra i primi pontefici della Chiesa, san Clemente, che si ricorda oggi 23 novembre, fu…
Meditiamo il Vangelo del 23 Novembre 2024, iniziando la giornata con una profonda riflessione sulla…
Il Sabato è il giorno della devozione alla Beata Vergine Maria. Offriamo questo nuovo giorno…
“Donami la pazienza”. Questa è la preghiera della sera da recitare questo venerdì per meditare…