Se abbiamo ancora qualcuno da perdonare, perdoniamolo, altrimenti Dio non potrà perdonare noi. Perché perdonare, in fondo ci libera.
Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria
“Quello che dice Gesù nel Vangelo di oggi è ben chiaro: “non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate”.
Preghiamo con troppe parole
Che significa questo? Pensiamo a quante volte chiediamo verbalmente al Signore tante, troppe cose. Quante volte ci capita di “convincerlo” con tante richieste? Potrebbe bastare di dire al Signore: Signore tu sai di cosa ha bisogno il mondo intero. Signore, tu sai di cosa ha bisogno la Luce di Maria. Signore, tu sai di cosa hanno bisogno le nostre famiglie, di cosa ha bisogno il nostro Paese il mondo. Invece spesso chiediamo: fammi questo, ti prego per quest’altro, e ci disperdiamo.
Dio, il Padre nostro
Cos’è il Padre nostro? Il Padre nostro è una preghiera che ha dei perni. Il primo è che Dio attraverso suo Figlio si fa chiamare Padre. Un Dio che si “ridimensiona”: è come un superiore che si fa chiamare “amico” invece che “capo”. Dio è Dio, e si fa chiamare da noi Padre come lo chiama Gesù!
Dopo “Padre nostro” la preghiera continua con “che sei nei cieli”: perché Dio è lì che ci aspetta, è lì! Non è un pensiero, è lì presente. “Sia santificato il tuo nome”: sia santificato questo nome di Padre! “Venga il tuo regno”: ossia venga il tuo regno nella mia vita, sia fatta la tua volontà! Possa io esercitare in questa terra la mia missione, trasmettendo la tua presenza e quella del tuo regno! “Sia fatta la tua volontà”, e non la mia: invece noi proviamo sempre a fare la nostra.
“Come in Cielo così in terra”: come la tua volontà proviene dal Cielo, così venga esercitata sulla terra. Poi ci riconosciamo bisognosi: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Facci mangiare Signore, anche della Santa Eucarestia. Abbiamo bisogno di nutrirci, Signore.
Come noi trattiamo gli altri, Signore, tratta noi
“Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”: facci essere persone che riconoscono i loro errori, facci essere persone giuste. “Come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”: sì Signore, proprio persone giuste! Proprio come noi trattiamo gli altri, Signore, tratta noi. Che sia il metro con cui trattiamo gli altri a ritornare su di noi.
“E non abbandonarci alla tentazione”: aiutaci a non cadere davanti alla tentazione, non lasciarci soli davanti al demonio, non abbandonarci, perché senza di te non possiamo fare nulla. “Ma liberaci dal male”: chiediamo a Dio di liberarci dalle insidie del maligno. Ecco come anche in questa preghiera che Gesù ci ha insegnato c’è la prova dell’esistenza del male, e si conclude quasi con un esorcismo: “liberaci dal male” Signore, attraverso la preghiera di Cristo, attraverso la nostra fede.
E infine: “Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe“. Se abbiamo ancora qualcuno da perdonare, perdoniamolo, altrimenti Dio non potrà perdonare noi. Perché perdonare, in fondo ci libera.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.