Noi dobbiamo avere la capacità di entrare in relazione con Dio, e poi chiedere. La preghiera dovrebbe essere un atto di ringraziamento a Dio.
Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria
Ciò che mi colpisce molto è la distinzione che Gesù fa tra il pastore e il mercenario. Gesù ci dice poi che lui dà la vita per le pecore, e quelle pecore siamo noi. Ci indica l’immagine del pastore, senza il quale, le pecore, che fanno? Si smarriscono.
Oggi Gesù ci vuole dare un altro esempio per farci comprendere quanto lui ci ama. Attraverso questo Vangelo vuole trasmetterci che per lui noi siamo importanti, non come per il mercenario a cui non gli importa delle pecore, e che appena vede il lupo le abbandona e loro si smarriscono. Gesù, quando vede arrivare il lupo, lo fronteggia, non ci lascia, anzi, ci protegge.
Gesù dice nel Vangelo: “Io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo”. Se uno si ferma un attimo a ragionare su questa frase impazzisce: “Io ho il potere di darla e il potere di riprenderla”! Ma ci rendiamo conto?
La relazione con Dio
Gesù ci dona quindi una vita che non finisce. Noi a volte però Dio lo facciamo diventare lontano, perché lo facciamo diventare un oggetto di richiesta, e non un amico col quale possiamo parlare. A volte Gesù lo viviamo così: sto male, mi serve, prego, ma invece di pregare, chiedo.
E molti di noi trasformano la preghiera in una continua richiesta: Signore, dammi questo, Signore, dammi quest’altro. Ma non funziona così.
È sacrosanto chiedere, ma prima c’è la relazione con lui. Noi dobbiamo avere la capacità di entrare in relazione con Dio, e poi chiedere. Perché se noi chiediamo sempre non preghiamo.
La preghiera è ringraziamento
Il simbolo più profondo della preghiera è il ringraziamento. La preghiera dovrebbe essere un atto di ringraziamento a Dio. Io sono qui tutte le sere a pregare con voi perché ho piacere di vivere questo momento con voi, ma prima di tutto perché per me è un modo concreto di dire grazie a Dio di tutti i doni che ho e che ci fa. Dobbiamo elevare la nostra fede non a chiedere continuamente ma a ringraziare continuamente e a volte anche a chiedere, perché siamo umani e abbiamo bisogno.
Invece ci sono tante persone che sono un continuo chiedere, un continuo fare richieste specifiche per le proprie intenzioni: non è questa la relazione che Gesù vuole.
Gesù ci chiede un dialogo, ci chiede la confidenza, ci chiede la fedeltà, ci chiede di avere con lui una relazione. Chiediamo al Signore la capacità di essere sì le sue pecore, ma di cercare con lui una relazione che vada al di là del pregare per chiedere, che sia invece un pregare per ringraziare.
Allora vedremo tutti che Gesù opererà con ancor più potenza nelle nostre vite, e che le cose che oggi non capiamo le comprenderemo in modo semplice, perché Gesù ci illuminerà con lo Spirito Santo.
Chiediamo al Signore il dono di saperci fidare ci lui, di cercare una relazione e di sentirci sempre bisognosi del Santo Spirito che dà la vista ai ciechi e fa udire i sordi.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.