Gesù ci dice: siate perfetti. Non saremo valutati per i risultati che otterremo, me per l’impegno e l’amore che metteremo in essi.
Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria
Quanta profondità che a volte ci sfugge di quello che il Signore ha dovuto patire, accogliere accettare. Il suo lamento, il suo grido, il suo dire: “Allontana da me questo calice”, il suo dire: “Padre, perché mi hai abbandonato?”, il vederlo lì nudo, spoglio… Noi vediamo nel Crocifisso sempre un velo che copre Gesù ma più sacerdoti mi hanno detto che Gesù forse era proprio completamente nudo sulla Croce, privato di qualunque forma di dignità.
La nudità sulla croce è ancor più umiliante: immaginare che il Figlio di Dio, colui che è così alto possa essere umiliato in questo modo, pensare a questo mi fa sentire in grande debito.
Dirsi davvero cristiani?
Dire di essere cristiani a volte può essere quasi una “bestemmia”, perché essere cristiani significa essere veri seguaci di Gesù, quello che nemmeno gli apostoli hanno fatto: lo hanno abbandonato tutti. E noi siamo peggio degli apostoli, in quella situazione avremmo fatti di peggio! Quindi dire “sono cristiano” può quasi essere un atto di superbia. Potremmo dire di appartenere a Cristo, per via del Battesimo, ma essere cristiani è una scelta, è qualcosa che non riflettiamo nemmeno pienamente, quindi facciamolo dire agli altri.
Anche in questo potremmo elevare un pochino quello che è il nostro rapporto con il Signore. Io oggi mi sento non cristiano: non perché non lo voglio essere, vorrei esserlo, ma perché probabilmente non lo testimonio. Dovrei veramente spogliarmi di tutto ma non lo faccio, non ci riesco, non riesco a vivere così pienamente la fede. E questo non significa dirsi o proclamarsi non credente.
Appartenere a Dio
Significa dirsi appartenente a Dio, perché il mio Battesimo mi rende tale, ma non nella postura. Io non credo di essere meglio di nessuno degli apostoli che abbandonò Gesù sotto la Croce. Credo che in questa settimana vivere un bel bagno di umiltà mi faccia bene, vivendo il Venerdì Santo guardando magari quel film, “The Passion”, che addolora tutti e che ci fa venire i brividi: Gesù l’ha vissuto! Pensiamo cosa ha patito per noi.
Quindi anche rivedersi quel film per tornare a capire quanto lui ci ama può essere quasi un dovere. Potremmo dirci: Un film? Perché devo guardarlo? Ecco, questo rifiuto è il punto che ci deve far riflettere.
Il cuore in pace
Allora chiediamo al Signore di prepararci in questa Settimana Santa, di aiutarci ad accogliere quel fratello che non riusciamo ad accogliere, a perdonare quella persona che non riusciamo a perdonare. Prima di prendere l’Eucaristia dovremmo aver messo il cuore in pace con tutti, ma quante volte abbiamo preso l’Eucaristia avendo rancori con altre persone?
Gesù ci dice: siate perfetti. Non dico che dovremmo riuscirci, ma provarci. Credo che farlo è già importante perché Dio non guarda il risultato, ma guarda l’impegno che mettiamo nelle cose. Non saremo valutati per i risultati che otterremo, me per l’impegno e l’amore che metteremo in essi.
Cerchiamo di vivere la settimana Santa portando il pensiero a chi non ha la possibilità nemmeno di uscire, a che è sui letti d’ospedale, a chi non può vedere i parenti, a chi ha la bombola d’ossigeno attaccata, a che avrà paura di morire. Ci saranno persone in questi giorni che hanno disagi molto più grandi rispetto ai nostri.
Impariamo a non lamentarci, perché Gesù non ha espresso un lamento, per paura umana ha solo per un momento chiesto che gli venisse allontanato il calice, ma poi si è preso tutto, non ha rifiutato nulla. Chiediamo al Signore il dono di vivere questa settimana con la consapevolezza di essere fratelli in lui, proprio con quelle persone con cui facciamo più fatica, proprio perché così varrà di più quell’offerta.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.