Dobbiamo sapere di non essere solo liberi, perché questo è l’apice dell’amore, ma di essere importanti di appartenere a Gesù.
Per parlare di questo Vangelo, voglio fare riferimento alle parole di Papa Francesco, nel suo commento del 5 settembre 2014
“A vini nuovi, otri nuovi. La novità del Vangelo. Cosa ci porta il Vangelo? Gioia e novità. Questi dottori della legge erano rinchiusi nei loro comandamenti, nelle loro prescrizioni. Qualcuno di voi può dirmi: ‘Ma, Padre, i cristiani non hanno legge?’; Sì! Gesù ha detto: ‘Io non vengo a chiudere la legge, ma a portarla alla sua pienezza’.
E la pienezza della legge, per esempio, sono le Beatitudini, la legge dell’amore, l’amore totale, come Lui – Gesù – ci ha amato. A vini nuovi, otri nuovi. E per questo la Chiesa ci chiede, a tutti noi, alcuni cambiamenti. Ci chiede di lasciare da parte le strutture caduche: non servono! E prendere otri nuovi, quelli del Vangelo”.
Questo Vangelo ci dice delle cose importantissime: che stando Gesù con loro, loro non dovevano digiunare, perché avevano con loro lo sposo, e questo era l’apice dell’incontro tra l’uomo e Dio.
Oggi ci troviamo davanti ad una prova, una prova nella quale il mondo e la Chiesa stessa è sottoposta. Senza entrare nel merito dell’essere o meno d’accordo su certe scelte, in tutto ciò abbiamo una libertà e un dono: il dono di poter pensare le cose in retta coscienza, e di scegliere. Dobbiamo sapere di non essere solo liberi, perché questo è l’apice dell’amore, ma di essere anche importanti.
Perché a volte perdiamo il senso dell’importanza cristiana e di appartenere a Gesù. Il problema più grande di oggi è quello di banalizzare tantissimo la fede, e di farla diventare un piccolo “air bag”, che si apre solo per salvarci la vita.
Ma la fede è la terra che gira, il mondo, il sole, l’acqua, la vita che viviamo, i figli, i fratelli, le sorelle, il lavoro, tutto ciò che vediamo, che ascoltiamo, che mangiamo. La fede non è un air bag! La fede è una rivoluzione! Il Papa parla di otri nuovi: ma noi li abbiamo preparati questi otri nuovi? O stiamo mettendo pezzetti di fede sulle nostre strutture antiche? Questo non va bene.
Forse stiamo cercando di adattare a noi la Parola di Dio. Forse stiamo cercando di mettere le toppe nella nostra vita attraverso qualche preghiera, qualche rosario. Una volta una suora anziana mi ha detto che non serve andare a Messa e prendere l’eucaristia se ci sono tanti conflitti nella nostra vita, mantenendo per anni, anche con un fratello, rapporti litigiosi, di invidia, di rancore, di situazioni non perdonate. Se vado a Messa, che cosa faccio di coerente con la fede? E in quanti lo facciamo? Questo è un problema grave. Anche se non riusciamo ad andarci d’accordo, per Cristo lo dobbiamo perdonare. Possiamo perdonare anche nel nostro cuore: se mi chiama ci parlo, se lo vedo lo saluto. Dobbiamo fare tutti questo salto di qualità.
Mettere una persona a rischio di essere bullizzata o emarginata, questo non è un ragionamento di Dio. Eppure il mondo ragiona così, ragiona con questi criteri di permissivismo, come sull’aborto: chi pensa a quel bambino? Quella è una vita che viene uccisa. Gesù ci dice di digiunare, ma digiunare è anche non ascoltare certe cose del mondo. La castità non serve a niente? È un digiuno, per aiutarti ad essere fedele al tuo futuro sposo o sposa. Ma il mondo dice altro, dice che ci dobbiamo divertire, che non c’è niente di male, basta usare le precauzioni. Ma questo non è il linguaggio di Dio. Il problema è che quasi tutti ragionano così. Gesù ci sta dicendo di avere questo coraggio, il coraggio di essere nuovi dentro e fuori, di non rattopparci, ma di mettere il vino nuovo dentro di noi e mostrare la presenza di Cristo dentro di noi, affinché chi ci osserva veda davvero la presenza di Dio dentro di noi.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.
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