Non dobbiamo far diventare la vita eterna un “bel pensiero”: infatti siamo destinati all’eterna vita e all’eterna gioia!
Riflessioni di Paolo de La Luce di Maria
Quali sono gli elementi dove possiamo rivederci in questo Vangelo? Certamente l’incredulità di Maria e il senso di protezione del passato, perché Maria cerca il corpo defunto di Gesù, che invece era risorto e era di fronte a lei. Il fatto che lei non lo riconosca ci fa fare un’osservazione: cioè che noi esseri umani arriviamo al punto di non vedere la realtà che abbiamo davanti, perché siamo legati a delle cose che vivono nel nostro passato e ci fanno a volte restare collegati al mondo e non a Dio.
A volte faremmo carte false pur di vivere un ricordo del passato, magari di chi se ne è andato, ma ci dimentichiamo che il presente è l’unico momento nel quale possiamo fare qualcosa vero e profondo.
Guardare le cose alla luce di Dio
A volte quando hai una persona davanti non vengono le parole. Quando hai una persona davanti, un po’ per la timidezza un po’ per quegli incastri che ci portiamo dietro per anni, anche con i genitori soprattutto, magari le parole non abbiamo la nemmeno la forza di dirle. Invece vedendo quella persona che se ne è andata in una relazione nuova, in una relazione che ci toglie tutti queste infrastrutture, avremo un rapporto più libero, come quando la rincontreremo davanti a Dio.
Maria di Magdala è andata al sepolcro per terminare l’unzione del defunto, come in un atto di riconoscenza sul corpo di Gesù morto. Quando lei è entrata e ha visto che quel corpo non c’era gli ha chiesto: Dove lo avete portato? Lei lo cerca ancora defunto! Gesù invece le dice: Sono io!
Tutto questo ci fa pensare che se Maria di Magdala, che ha visto tutti quei miracoli, vede la tomba aperta e scambia Gesù per il guardiano della tomba vuol dire che credere in una cosa così grande non è facile!
Oggi ci troviamo in questa situazione: due giorni fa abbiamo commemorato la morte e risurrezione di Gesù. Ma che considerazione abbiamo della morte? Abbiamo paura della morte?
La vita eterna non è un’immaginazione
Questa paura ci dimostra che siamo attaccati a questa vita, sulla quale radichiamo le nostre fondamenta. Eppure Gesù ci ha detto che c’è un Regno che ci aspetta!
Quanto fatichiamo ancora, attaccati come siamo alle cose di questo mondo? Dobbiamo scalfire questa resistenza che ci porta a vivere la vita eterna come se fosse un “bel pensiero” e far sì che invece sia la nostra speranza! Perché se facciamo diventare la vita eterna un pensiero, mettiamo questa realtà nella condizione di sembrare solo un bluff.
Destinati all’eterna gioia
Invece no, noi siamo destinati all’eterna vita e all’eterna gioia perché Cristo è risorto. In quel momento si sigilleranno nel nostro cuore delle conferme che ci aiuteranno a riconoscere Gesù e a non vedere in lui il guardiano della tomba. Dobbiamo cercare di entrare in questo Vangelo chiedendo: Signore, che io non abbia gli occhi di Maria di Magdala che nonostante ti avesse visto, non ti ha riconosciuto.
Fa’ che quando tu ti presenterai dinnanzi a me, anche se tu fossi l’ultimo dei poveri, io ti riconoscerò. Perché se noi lo riconosciamo poi faremo quello che ha fatto Maria di Magdala, cioè annunciare a tutti il Signore. Chiediamo di poter riconoscere il Signore, perché ci si presenterà. E quando accadrà, non lo dovremo tenere per noi, ma dovremo annunciare che Gesù è il Signore, che è vivo ed è risorto in mezzo a noi.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.