Chiediamo al Signore di benedirci e che ci illumini attraverso la potenza della sua Parola e della Santa Eucaristia.
Un sacerdote mi ha detto un paradosso: che quando i bambini arrivano all’Eucaristia, lasciano la Chiesa. Come se facessero un percorso senza rendersi conto della finalità, quasi come fosse un “diploma” da prendere. La cosa che mi colpisce di questo Vangelo è che inizia con una narrazione.
I discepoli dissero a Gesù: “Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?” Gesù gli dice: “«Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?“. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi»”.
Anche se questa affermazione che sembra fuori tema, in realtà nel Vangelo non c’è una parola lì per caso, che non abbia un senso evangelico. Con questa narrazione Gesù vuole preparare i suoi apostoli ad avere già fede, perché quello che lui dice accadrà. Noi ci dobbiamo fidare, non basta l’Eucaristia, non basta nutrirci del corpo di Cristo se non ci fidiamo di Gesù. Il fatto che Gesù gli dà questa sorta di narrazione, dove gli dice che incontreranno una determinata situazione che lui prevede, è come a dire che la sua Parola è vera e che loro sulla sua Parola possono edificare, perché troveranno quello che lui dice.
E questo che lui dice a loro lo dice anche a noi: di fidarci della sua Parola, di avere fede in lui. Non ci chiede solo di mangiare il suo corpo, ma di entrare in relazione con lui attraverso il dono della fiducia, della fede in lui.
Per me è importante questa prima parte di narrazione, perché è propedeutica alla seconda. Se io infatti non mi fido, che senso ha prendere il corpo di Gesù? Credo che il Signore ci stia insegnando questo: a fidarci della Parola che lui ci ha insegnato. Fidarci di questa Parola non vuol dire essere dei romantici della fede, ma essere delle persone concrete nella fede, che sanno che ciò che Gesù dice è la sola verità alla quale ci possiamo affidare.
Portare i bambini alla Messa è una cosa bella e naturale: loro infatti non hanno resistenze, sono molto aperti all’incontro con Gesù, perché non hanno questa struttura alla quale noi siamo ancorati, la ragione, la logica. Di sicuro quando Dio ha messo suo Figlio nelle nostre mani, c’era poca logica e tanto amore.
La nostra fede si basa su questo: sull’amore di Dio per noi. Non si basa sui nostri pensieri, sulle nostre convinzioni, non si basa sui miracoli ma sull’amore e sulla misericordia di Dio. Nessuno di noi sarà salvato per meriti diretti ma per la sua Misericordia. Chiediamo al Signore di benedirci e che ci illumini attraverso la potenza della sua Parola e della Santa Eucaristia. In modo particolare prego per un mio fratello, Martino, che è andato al Padre, sorprendendo tutti noi. Chiedo una preghiera per lui.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.
La statua del Cristo più grande del mondo è un progetto in piedi già da…
La Madonna della Comuna appare a una bambina, e dona a lei e a tutto…
Per omaggiare San Clemente c'è una buonissima torta inglese tradizionale e gustosa da preparare: è…
Per nove giorni consecutivi ci rivolgiamo con fiducia alla Vergine Maria che per il tramite…
In molti si chiedono se Padre Pio avesse una devozione verso le anime sante del…
Tra i primi pontefici della Chiesa, san Clemente, che si ricorda oggi 23 novembre, fu…