Chiediamo al Signore di non essere più quell'”uomo vecchio”, che ci porta lontano da quello che invece potremmo diventare, nella grazia di Dio.
Nel Vangelo di oggi possiamo osservare la figura del figlio “giusto”: lui si ritrova in un contesto dove, da una parte, è difficile dargli torto. Dice al padre infatti: Come, io mi sono sempre comportato bene, sono sempre stato obbediente e adesso mio fratello torna e riceve una grade festa che io non ho mai ricevuto?
Sembrerebbe ingiusto! Gesù invece ci fa capire una cosa: quanto è importante salvare un’anima! L’anima del figliol prodigo in quel momento era destinata all’inferno e ora ha ritrovato la strada giusta, la strada per il paradiso, dove potrà riabbracciare Dio, Maria, i suoi cari… Allora pensiamo: quante volte mettiamo a repentaglio il nostro cammino di fede, il nostro destino eterno per delle stupidaggini, per delle abitudini superficiali che appartengono ad un mondo che ci porta sempre più lontano da Dio?
Capire questo ci aiuta e ci aiuterà ad avere una lettura totalmente diversa della vita, rispetto a quella che a volte noi abbiamo. Il figlio che si era smarrito, si è trovato ad un certo punto a pentirsi e a non sentirsi neanche più degno di stare davanti a suo padre. Infatti gli dice: “Non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. C’è proprio un pentimento profondo, e il padre gli fa una grande festa.
Il fratello, che si è comportato sempre in maniera impeccabile, paradossalmente resta fuori dalla festa: non c’è voluto andare! E vediamo come questa forma di perfezionismo, che a volte ci serve per dimostrare chi siamo o per sentirci appagati, ci porta ad un’insoddisfazione nei confronti dei rapporti con gli altri e di quello che non riusciamo ad ottenere.
Il problema è che noi siamo portati spesso a guardare al nostro tornaconto! Infatti il figlio “giusto” si è in realtà soffermato su sé stesso senza per nulla pensare al fratello che era smarrito ed è stato ritrovato, ma ha detto al padre: “Perché a lui sì e a me no?” Una tipica voce del maligno, questa.
È un momento storico, questo, dove abbiamo la possibilità di essere informati su tutto: ci basta poco per capire, conoscere, sapere. Prima era molto più problematico condividere i propri pensieri, ma anche avere l’unità che possiamo avere ora nel far conoscere il messaggio cristiano che siamo chiamati a portare avanti.
Oggi in questo Vangelo credo che Gesù ci dica di puntare in alto e di non essere schiavi di qualcosa che alla lunga non ci porta nessun beneficio: chiediamo quindi a Gesù di amare anche quel fratello che si è comportato male, e preghiamo che si penta e che rispetti ciò che Dio ci indica.
Pensiamo al semplice comandamento di onorare il padre e la madre: più passa il tempo e più viene deriso e considerato come una stupidaggine; invece è dal rispetto che si ha per i genitori che si riesce poi ad averne anche per gli amici, i fratelli, i parenti… Chiediamo al Signore il dono di essere come Lui ci chiede. Di non essere più quella persona non rinnovata da Lui, che ci porta a lontano da quello che invece potremmo diventare, nella grazia di Dio.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.
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