Facciamoci veramente abbracciare da Gesù, perché qualsiasi cosa lui dice è per il nostro bene, per la nostra pace, per la nostra felicità.
Prima di mettermi in preghiera, mi era venuta in mente una cosa: proviamo a pensare di stare da soli in un posto, un’isola, dove siamo rimasti solo noi.
Proviamo ad immaginare allora come sarebbe la nostra vita in quella fase, in quel momento specifico, senza nessuna possibilità di relazione: io credo che questa esperienza ci turberebbe, sapendo di non poter avere nessuno vicino in nessun modo.
Questa sensazione, se noi la possiamo provare a carpire, a vivere, ci potrà aiutare a capire che lo stesso momento di solitudine molto intenso lo proveremo il giorno che lasceremo questa vita, quando moriremo. In quel momento noi andremo a un confronto uno a uno, “io e Dio”, e ci presenteremo davanti a lui, soli con lui.
Gesù ha vissuto questo momento e si ritrova risorto e, trovandosi risorto, faceva domande ai suoi apostoli come a dire: Ancora siete increduli? Non vedete che sono fatto di carne ed ossa? Mangio con voi!
Proprio per questo è evidente che il Paradiso non è qualcosa di intangibile, di puramente spirituale e basta. No! È qualcosa di concreto! E allora qui subentra la domanda: ma io, davanti a Dio, senza nessuno, come potrò confrontarmi con lui senza un po’ di timore e vergogna? Sarò da solo, davanti a lui!
Credo che questa percezione ci possa aiutare a vivere concretamente nel suo Nome, nella sua Parola, nella sua Chiesa. Vivere da cristiani significa vivere con la consapevolezza che un giorno lo vedremo, che un giorno saremo soli davanti a lui! Anche se poi soli non saremo mai, perché Dio ci metterà dinnanzi tutto.
E io penso una cosa, forse un po’ provocatoria: l’eternità non ha un tempo scandito, infatti per Dio “un giorno è come mille anni e mille anni sono come un giorno”. Ciò significa che quando andremo in paradiso, l’attesa di avere i nostri cari con noi sarà più breve rispetto a quella che immaginiamo, perché noi abbiamo il cronometro della vita, che è diverso dal tempo di lassù.
Quindi non passerà tanto prima che arriveranno i nostri cari che se ne andranno dopo di noi, perché lì il tempo non è come qui! Fare questa riflessione fa pensare ad ognuno di noi: io non voglio perdermela questa grazia, si vive per questo!
Che, viviamo forse per mangiare? No, questo corpo lo lasciamo! Questa vita invece continuerà là! Quindi cosa devo fare, mi devo riempire di cose da fare perché sennò là non le posso fare più? No! Se Gesù si è fatto toccare, ha mangiato con loro, perché io mi devo preoccupare?
Dico a tutti oggi in modo molto sereno: facciamoci veramente abbracciare da Gesù, facciamoci toccare da lui, facciamoci convincere da lui, perché qualsiasi cosa lui dice è per il nostro sommo bene, per la nostra pace, per la nostra gioia, per la nostra felicità. Chiediamo al Signore il dono di saperlo accogliere, ascoltare e seguire. Gesù ha detto: Se veramente vuoi seguirmi, prendi la tua croce, rinnegati sogni giorno e seguimi; allora vedremo la gloria di Dio.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.
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