Noi ci troviamo davanti alla realtà di essere amati, perché Colui che ha dato la sua vita per noi è venuto e si è fatto come noi.
La genealogia di Gesù presentata nel Vangelo ha un’importanza storica ed è un documento che vuole attestare la discendenza di Giuseppe, padre putativo di Gesù, e il fatto stesso che c’è una storicizzazione degli eventi e che c’è un qualcosa che è stato trascritto nei secoli per aiutarci a capire che la generazione alla quale Gesù è collegato è stata partecipe alla storia della scrittura, dell’Antico Testamento fino a Gesù. È un segno bellissimo di trasparenza e del fatto che c’è stata un’azione storica che ci porta Gesù e ce lo descrive.
Noi ora abbiamo letto tutta la sua genealogia, da Abramo a Gesù. Se io ora dicessi: siamo nel tempo dove tutto è trascritto, dove tutto è segnato. Io ho letto tanti nomi, ma erano vite vissuti, con degli anni che conseguono. A noi è stata data questa genealogia, cioè il nome di tutti quelli che in qualche modo ci hanno portato a Lui.
Se io adesso dicessi: tu lo sai chi era il tuo trisnonno? Molto probabilmente, no! Ecco, tre generazioni e noi non sappiamo già cosa hanno fatto i nostri avi, anche due generazioni fa, a volte! Noi non sappiamo chi sono i nostri avi, io non so da chi provengo!
Nel caso di Gesù, invece, loro sapevano che quello era Dio e hanno segnato tutto, perché sapevano che da Abramo si sarebbe arrivati al Messia, quindi a Cristo.
Quindi tutta la storia, dal momento in cui Abramo ha iniziato a profetizzare, è iniziata ad essere sigillata, siglata, e a noi c’è stata lasciata questa eredità. Stiamo parlando di ben oltre 2000 anni fa! Come fai a mantenere questo collegamento se non sapendo che da Abramo sarebbe arrivata la luce del mondo, colui che cambia tutte le carte in tavola?
Quindi anche questa parte che sembra monotona, con tutti questi nomi, 30, 40 persone che sono arrivate a Gesù, è importante! È importante sapere che hanno scritto tutto, perché era tutto quanto già detto dai profeti! E anche qui, entriamo in relazione al Vangelo attraverso le profezie. Quante volte nel Vangelo fu fatto e fu così per confermare ciò che disse il profeta?
Quanta attenzione anche Gesù fece affinché si confermassero le Scritture! Questo ci dovrebbe far pensare a quanto sono profonde, attente e dettagliate le Scritture che ci parlano della venuta di Gesù.
E quando si dice “Parola di Dio”, dobbiamo renderci conto che veramente la parola è la sua, che è un suo dono!
In questo tempo sempre più fugace, fatto di parole sempre più di sfogo che di compiutezza e che ci portano a vivere un po’ così, blaterando, parlando di cose che non hanno importanza… Io mi rendo conto che facendo una bella chiacchierata con qualcuno di sport, di film, di macchine, poi ritornando a casa non ti rimane niente.
Ti metti a parlare di Gesù, invece, e ti cambia la vita. Ti metti a parlare di un miracolo e ti resta tutta la vita. Descrivi una testimonianza e ti rimane impressa nel cuore. Descrivi una conversione e ti metti a piangere. Allora dici: è un’altra cosa. Qui c’è tutto, c’è la tua vita. Quando parli di Dio c’è la tua vita, c’è speranza, c’è la tua meta. Allora è incredibile il Vangelo che ci narra la genealogia di Gesù Cristo.
E ci dice anche la grandezza della figura di Giuseppe: Giuseppe ha ricevuto un messaggio devastante, ed è inimmaginabile la difficoltà nell’accettarlo. Chiunque avrebbe messo in dubbio l’angelo che ci viene a parlare di notte. Noi ci troviamo davanti ad una realtà, alla realtà di essere amati, perché Colui che ha dato la sua vita per noi è venuto e si è fatto come noi. E quello che ha fatto Giuseppe spiega la grandezza del Signore, perché Giuseppe ha creduto l’inimmaginabile. Maria ha sopportato l’indicibile. La venuta di Cristo aveva con sé delle prove indicibili: la prova di Maria, la prova di Giuseppe, la prova di Abramo, poi i martirio della Chiesa. Tutto ciò che ti porta il Signore ti fa pensare quanto è importante la sua discesa sulla terra e la sua venuta tra noi.
Tutti abbiamo dell’ignoranza di fronte a tutto questo, finché non ci avviciniamo al mistero che Colui che ha dato per la nostra, ha svelato. Comprendere questo ci aiuta anche a sopportare chi ci deride per la nostra fede, perché in confronto a quello che ha patito Gesù, cos’è tutto questo?
Gesù ha dato la sua vita per noi. Io prego per tutte queste persone. Siamo destinati alla vita eterna! C’è gente che vivrà lo stridore di denti… e questo ci porta a pregare per impedire ciò, perché credo che Dio viva il dolore per tutto questo. Credo che nessuno di noi deve mai augurare a nessuno di andare all’inferno, perché non c’è cosa più dolorosa e inimmaginabile. Preghiamo per tutti coloro che vivono il male e servono il male e conoscono anche i percorsi che conducono a un cammino malevolo. Noi siamo cristiani, dobbiamo amare i nostri nemici, dobbiamo benedire chi ci maledice e lo facciamo.
Sia lodato Gesù Cristo.
Redazione
* Paolo è il fondatore della Luce di Maria, è un laico, padre di famiglia e sposato in chiesa.
Tutte le sere alle ore 00:00 recita in diretta Facebook e Youtube de La Luce di Maria, il Santo Rosario che accompagna con delle riflessioni spontanee sulla Parola del Vangelo del giorno a venire.
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