Commento alla Parola di oggi: “A che cosa è simile il regno di Dio”

“A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape”. Questa la Parola del Signore oggi.

Il Vangelo di oggi ci dice

Gesù Cristo paragona il Regno di Dio ad un granello di senape e al lievito messo nella farina per fare capire l’imprevedibilità del volere del Padre Eterno.

Rispondendo alla curiosità della folla e dei suoi discepoli su come fosse il Regno di Dio di cui presto avrebbero fatto parte, il Messia utilizza dei termini di paragone che tutti avrebbero potuto comprendere. Gesù paragona il Regno dei Cieli ad un granello di senape piantato in un terreno e divenuto l’albero più grande dell’orto. Lo paragona ancora al lievito utilizzato insieme alla farina per panificare.

Dal Vangelo secondo Luca (13,18-21)

In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

Commento alla Parola di oggi

Cosa vuole dire la Parola del Signore di oggi? Come fa il Regno di Dio ad essere simile ad un granello di senape? L’immagine del granello di senape, uno dei più piccoli semi esistenti che diventa un gigantesco albero, serve a Gesù a farci capire come Dio e tutto ciò che fa e crea non possa essere umanamente concepito. Dio è imprevedibile, dunque, il fedele deve accettare questa realtà, accettare il fatto che non può in maniera logica e razionale concepirlo e vedere ogni sua opera come imprevedibile. Il nostro Signore è il Dio delle sorprese, motivo per cui dobbiamo essere pronti a cogliere il minimo segnale per poter far parte delle sue dinamiche d’amore.

Luca Scapatello

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