“Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te”. Questa la Parola del Signore di oggi, tratta dal Vangelo secondo Matteo.
Gesù Cristo supera il concetto di adulterio delle Sacre Scritture, spiegando che la sola intenzione di commetterlo è essa stessa un peccato.
Il Messia commenta con i discepoli una delle leggi dettate a Mosè: “Non commetterai adulterio”. Nel farlo Gesù supera il concetto dell’azione fisica e spiega che il solo desiderio di commettere adulterio è già peccato. Allo stesso modo confuta la possibilità di ripudiare la sposa qualora non vi siano ragioni di illegittimità a motivare quella decisione. Se lo si fa, infatti, si espone la donna al rischio di adulterio.
La Parola del Signore dal Vangelo secondo Matteo (5, 27-32):
“In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio»”.
Gesù spinge i suoi discepoli a considerare che l’atto è solo una conseguenza dell’intenzione. Così, se si desidera una donna mentre si è sposati, con il cuore abbiamo già commesso un adulterio. Chiaramente quello del Cristo è un invito a curare la nostra interiorità, darle maggiore spazio rispetto alla cura del corpo. L’aspetto spirituale della nostra vita è superiore a quello esteriore, poiché il nostro corpo ha una vita limitata ma la nostra anima vive per sempre.
Oggi più che mai la società è votata all’esteriorità, al possesso, al raggiungimento di una posizione sociale che chi permetta di essere in vista e ammirati. Sempre meno, invece, è il tempo dedicato alla meditazione e alla riflessione. Soffermiamoci a riflettere sui nostri errori e sulle nostre intenzioni, così da permettere alla nostra coscienza di fare da filtro e di impedirci di sviluppare pensieri e azioni impure.
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Luca Scapatello
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