Commento alla Parola di oggi: “Ogni volta che uno ascolta la parola”

“Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba”. Questa è la Parola del Signore tratta dal Vangelo di oggi.

Il Vangelo di oggi ci dice

Con la Parabola del seminatore, Gesù Cristo spiega ai discepoli perché il messaggio divino viene percepito in maniera differente dalle persone che abitano il mondo.

Il Messia si rivolge ai discepoli e dice loro di ascoltare la parabola del seminatore. Egli spiega che seppure il seme sia sempre lo stesso, ci sono terreni in cui questo dà maggiori risultati. Se cade lungo la strada non cresce nulla, se invece cade in un terreno roccioso comincia a crescere ma non si sviluppa. Cadendo in mezzo ai rovi viene ostruito dagli stessi, mentre sul buon terreno cresce senza complicazioni e dà i suoi frutti.

Dal Vangelo secondo Matteo (13, 18-23):

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

Commento alla Parola di oggi

La Parabola di oggi è spiegata nello stesso Vangelo di Matteo. Il terreno rappresenta il cuore dell’uomo, dunque la disponibilità ad accettare il messaggio divino. In tutto il linguaggio biblico il cuore assume un’importanza centrale nella narrazione, quest’organo più di ogni altro rappresenta il centro decisionale dell’essere umano, lo strumento attraverso cui sviluppare la fede.

Apprendiamo dunque che più il cuore dell’uomo è libero da condizionamenti, più è facile abbracciare la fede e farla fruttare. Ad impedire una piena accettazione di Dio ci sono condizionamenti esterni come quelli sociali, interni come i desideri e le passioni e ovviamente l’azione del diavolo. Liberarsi da tutte queste distrazioni è il primo passo per avvicinarsi ad un percorso di redenzione.

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Luca Scapatello

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