“Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”. Questa la Parola del Signore di oggi tratta da Vangelo secondo Luca.
Tornato nella sua Nazareth, Gesù Cristo va nella Sinagoga, legge la profezia di Isaia sull’arrivo del Messia e spiega che in quell’istante si è compiuta.
Entrato nella sinagoga della sua città natale – Nazareth – Gesù come sua abitudine si alza per leggere. Ricevuto il rotolo di Isaia, il Messia cerca il passo in cui profeta annuncia la discesa in terra del Figlio di Dio, lo legge e si va a sedere. Tutti lo guardano ed egli allora aggiunge “Oggi questa Scrittura si è compiuta”. Chiunque lo ascoltasse era sbalordito, ma quasi nessuno si faceva convinto che il figlio del falegname potesse essere il Messia.
In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
a proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
La Parola del Signore di oggi ci narra il momento in cui Cristo si svela ai suoi concittadini. Nessuno era in grado di credere che fosse il Figlio di Dio poiché era nato da un falegname e pensavano che il Signore non avrebbe scelte origini così umili per mostrarsi. Si tratta dello scandalo del Dio incarnato, nessuno infatti poteva immaginarsi un Dio che soffre, mangia, lavora, pensa e vive come un essere umano.
Anche questa scelta però è mirata, Gesù capovolge gli schemi e sovverte i paradigmi umani. Lo dimostra il fatto che in quanto Figlio di Dio non pretende di essere servito, ma è lui il primo servitore. Ancora oggi molti non riescono a capacitarsi di un Dio che si fa umile e si mette a servizio del prossimo. Ma è questo ciò che ha fatto il Cristo per insegnarci quali sono i valori e quale la via da intraprendere per ottenere l’ammissione al Regno dei Cieli.
Luca Scapatello
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