La commissione teologica internazionale allerta i sacerdoti sull’incremento delle nozze in Chiesa, in cui gli sposi sono privi di retroterra cristiano.
I teologi sottolineano l’aumento di battezzati non credenti che giungono all’unione sacramentale senza l’intenzione di seguire ciò che prevede la Chiesa.
In un articolo di approfondimento sul sacramento del Matrimonio pubblicato su ‘L’Osservatore Romano’, i teologi della Commissione teologica internazionale avvertono i sacerdoti del pericolo di matrimoni senza retroterra cristiano. Gli studiosi fanno notare come nella società attuale abbia perso peso il concetto di matrimonio naturale sostenuto dalla Chiesa cattolica per una serie di ragioni.
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Da un lato la sacralità dell’unione è stata minata dalla legge sul divorzio. L’unione sancita dalla Chiesa, infatti, è indissolubile agli occhi di Dio ed invece sempre più coppie decidono di interromperla dopo qualche anno. I valori come la fedeltà, il rispetto del compagno, il bene della famiglia e dei figli, sono merce sempre più rara. A questo si associa una crescita delle unioni civili, legami che hanno valore giuridico ma che mancano di valori cristiani. Negli ultimi anni infine sono state legalizzate le unioni tra persone dello stesso sesso che, spiegano: “Non riconoscono il significato antropologico della differenza tra i sessi”.
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In un contesto in cui il matrimonio non è visto più esclusivamente come l’unione sacra di un uomo e una donna, l’istituzione stessa è in pericolo. Anche molti dei cristiani che si sposano in Chiesa tendono a non credere più in modo convinto né nell’Istituzione né nel valore sacramentale del matrimonio. L’approfondimento dei teologi su ‘L’Osservatore Romano’ si basa proprio su questa categoria di persone, indicate come “Battezzati non credenti”. Il segretario generale della Commissione teologica internazionale Serge Thomas Bonino, su questi scrive: “Dato che il battesimo è il sacramento della fede, la nozione stessa di ‘battezzati non credenti’ è a dir poco paradossale. Però, si tratta di una situazione di fatto, purtroppo ampiamente diffusa”.
Lo stesso teologo spiega che di fronte a due “battezzati non credenti” ci sono due errori da evitare. Il primo, ci dice: “è l’automatismo sacramentale che, con il pretesto “teologico” che ogni matrimonio tra due battezzati è di per sé sacramentale, prescinde senz’altro dalla loro fede personale“. Applicare questo principio, infatti, porta spesso ad unioni menzognere e poco durature. Il secondo è quello di porre dei requisiti di fede troppo alti, poiché spiega: “Il ‘pistometro’ – apparecchio per misurare il grado di fede – non è ancora stato inventato! Spetta piuttosto al pastore soffiare sulle braci forse nascoste sotto le ceneri”.
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Luca Scapatello
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