Esiste una Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, grazie a Papa Francesco.
Il dramma delittuoso dei preti pedofili, mette in allarme molti fedeli e il Papa, del resto, si è sempre mostrato sensibile a questo enorme scaldalo.
Tempo fa, infatti, inviò, ai Presidenti delle Conferenze Episcopali e ai Superiori degli Istituti di vita consacrata, una lettera in cui precisava: “Non c’è assolutamente posto nel ministero, per coloro che abusano dei minori”. “Le famiglie devono sapere che la Chiesa non risparmia sforzi, per tutelare i loro figli e hanno il diritto di rivolgersi ad essa con piena fiducia, perché è una casa sicura”. “Non potrà, pertanto, venire accordata priorità ad altro tipo di considerazioni, di qualunque natura esse siano, come ad esempio il desiderio di evitare lo scandalo, poiché non c’è assolutamente posto nel ministero per coloro che abusano dei minori”.
Le sue affermazioni sono chiarissime e non poteva essere altrimenti. Dunque, se, fino ad ora, molti abusi sono stati tenuti nascosti, creando nelle vittime dei traumi ancora peggiori, togliendo ai piccoli umiliati anche il diritto di denuncia, relegando le famiglie di quei bambini alla “non fede”, adesso è tempo di allontanare dalla Chiesa chiunque dovrebbe seguire Cristo e lo offende nel peggiore dei modi.
Gesù stesso disse: “Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!”.
Papa Francesco ha creato la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, nata nel 2014 e formata da 17 membri; tra loro ci anche dei genitori di bambini abusati da preti.
Il Presidente della Commissione è il Cardinale Sean O’Malley, il Cappuccino che, già negli Usa, aveva cominciato la battaglia contro la pedofilia nella Chiesa.
“A loro spetta il compito di verificare che nelle parrocchie e nelle altre istituzioni della Chiesa venga garantita la sicurezza dei minori e degli adulti vulnerabili. Come espressione del dovere della Chiesa di manifestare la compassione di Gesù verso coloro che hanno subito abusi sessuali e verso le loro famiglie, le Diocesi e gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica sono esortati ad individuare programmi di assistenza pastorale, che potranno avvalersi dell’apporto di servizi psicologici e spirituali.
I Pastori e i responsabili delle comunità religiose siano disponibili all’incontro con le vittime e i loro cari: si tratta di occasioni preziose, per ascoltare e per chiedere perdono a quanti hanno molto sofferto”.
Antonella Sanicanti
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