Il comportamento assurdo dei nostri giovani, non sarà anche colpa nostra

 

Forse dovremmo proprio smetterla di guardare la pagliuzza nell’occhio degli altri e trascurare la trave che è nel nostro.

Dovremmo fare ammenda su tutti gli atteggiamenti di misoginia che avvengono quotidianamente nelle nostre città, prima di accusare altre culture e altre religioni di non rispettare le donne.

Senza tirare in ballo i dati allucinanti sulla violenza alle donne, sugli stalker o addirittura sui femminicidi, basta dare un’occhiata alle ultime news sui Social Network, per comprendere quante e quali siano le azioni deplorevoli compiute da uomini verso le donne.

E’ bastato definire il “Pull a pig” perché altre donne facessero eco e cominciassero a denunciare i fatti.

Si tratta di un meschino gioco sessuale, letteralmente significa “Acchiappa un maiale”, che ha lo scopo di conquistare la ragazza meno bella di un gruppo (loro direbbero: “la più brutta e la più grassa”), sedurla, fare credere che si provi un sentimento e poi lasciarla, dicendole che è caduta in trappola, che si trattava solo di un giocoVince (se così si vuol dire) chi riesce a uscire con la meno avvenente, secondo i canoni dei partecipanti!

E’ stata una ragazza inglese, Sophie di 24 anni, ha suscitare un polverone mediatico senza eguali, quando si è vista raggirare da Jesse, un coetaneo di Amsterdam.

Si erano conosciuti durante una vacanza a Barcellona. Avevano cominciato a parlare ed avevano passato la notte insieme.

Sembrava che fosse cominciata una romantica storia d’amore, ma, quando lei, tempo dopo, ha deciso di volare ad Amsterdam per incontrare di nuovo il ragazzo, al suo arrivo nella stanza d’albergo, che avrebbe dovuto ospitarli, Jesse le ha scritto: “Era tutto uno scherzo, sei stata “pigged”.”.

Sophie ha prontamente fatto uno screenshot del messaggio e lo ha inviato ai giornali.

Il ragazzo ora nega di essere l’artefice di un fatto del genere, ma, della loro presunta storia e delle conseguenze, ne parlano molte testate importanti e ciò ha avuto un seguito: tante ragazze stanno dichiarando di aver subito lo stesso trattamento.

E il padre della ragazza inglese si schiera, ovviamente, in difesa della figlia, dichiarando di voler incontrare Jesse e parlargli a quattrocchi: “È orribile sentire che queste cose succedano, ma se capitano a una figlia è ancora più disgustoso. È terribile anche solo pensarci.”.

Del resto, che Jesse sia in buona fede o meno, il “Pull a pig” esiste veramente e il quotidiano inglese “The Independent” lo aveva ampiamente spiegato almeno 4 anni fa, citando anche altri giochi simili e altrettanto offensivi per la dignità della donna.

Il giornale aveva scritto, sottolineando che non si tratta solo di un fenomeno che coinvolge giovanissimi e bulli in erba: “Ma questi sono istruiti, rispettati, adulti professionisti. Hanno carriere e alcuni di loro hanno posizioni di autorità. Hanno mogli, molti sono padri, che crescono delle figlie. Questi “giochi” sono una buona misura della psicologia del sessismo. E se non vi piacciono quelli che li trovano divertenti, la prossima volta non basterà stare in silenzio e alzare gli occhi: bisogna farli tacere o continueranno a scherzare su queste cose.”.

Cosa risponderemo quindi a coloro che definiscono la nostra società occidentale civilizzata e giusta? Che c’è di peggio? Beh, questo non è sano, ne costruttivo per nessuno; non aiuta a diffondere sentimenti di rispetto dei ruoli o degli altri.

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