Il papa ha ribadito la sospensione del cardinale Pell dal ministero ed il divieto ai contatti con i minori.
Il cardinale Pell è Arcivescovo di Sidney, membro del Consiglio dei Cardinali e prefetto della Segreteria per l’economia del Vaticano. L’alto prelato nel 2107 viene accusato di abuso su due 13enni appartenenti al coro della Chiesa di Melbourne. Dopo il rinvio a giudizio della corte australiana, papa Francesco gli concede un periodo di congedo per potersi difendere.
Nessuno all’interno della Chiesa pensava che potesse essere ritenuto colpevole, anche perché negli anni aveva contribuito a denunciare casi di abuso su minore. Il cardinale aveva introdotto sistemi e procedure di protezione per i minori e fornito assistenza alle vittime di abuso.
Nel corso del processo, Pell non è riuscito a provare la propria innocenza ed i 12 membri della giuria lo hanno ritenuto colpevole. Colpevole di abuso ai danni dei due minori nonché colpevole di un tentato assalto ai danni di un altro, un mese dopo quell’episodio. Il verdetto, dello scorso 11 dicembre, giunge ai media solo ora, nel giorno che precede l’udienza di condanna, per disposizione dei magistrati.
Il Vaticano ha commentato la notizia della condanna con un comunicato ufficiale redatto dalla Sala Stampa Vaticana in cui si legge che il Santo Padre e tutti i membri del Vaticano hanno preso atto della sentenza, sottolineando come si tratti di una notizia dolorosa e scioccante per molte persone che lo conoscono. Nel comunicato si ribadisce il rispetto per la giustizia australiana e il fatto che il cardinale abbia professato la propria innocenza. Viene quindi rivolta una preghiera per tutte le vittime di abusi sessuali in Australia e nel mondo.
Nella parte conclusiva la santa sede comunica le decisioni prese sul caso. Queste rimangono le medesime prese nel momento in cui il cardinale tornò in Australia per essere processato. “In attesa dell’accertamento definitivo dei fatti, al Cardinale Pell sia proibito in via cautelativa l’esercizio pubblico del ministero e, come di norma, il contatto in qualsiasi modo e forma con minori di età”. In molti, però, si chiedono come un membro così importante del Vaticano possa essere implicato in simili vicende e se è possibile che nessuno fosse a conoscenza di quanto successo. Questa notizia alimenta i dubbi sorti dopo il summit sulla pedofilia, secondo molti troppo poco concreto e per nulla risolutivo.
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Luca Scapatello
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