Il sacramento della confessione è molto importante per ognuno di noi, e va affrontato in modo sereno. Quali dubbi possono nascere e come superarli.
Uno dei sacramenti più importanti in assoluto è quello della Confessione. Esso riveste un grande rilievo, perché consente a chi vi si accosta di liberarsi dal peccato. Ma l’assoluzione che riceviamo quando ci confessiamo è indubbiamente un qualcosa di serio, da non prendere di certo sottogamba.
La confessione è una riconciliazione con Nostro Signore, dopo essersi allontanati a causa del peccato. Quest’ultimo, infatti, è in grado di spegnerci dentro, di portarci su un punto di non ritorno. Confessarsi è liberarsi di un peso che ci tormenta, per tornare sulla giusta strada, ma bisogna essere realmente pentiti e intenzionati a mettercela tutta, per non ricadere nello stesso errore.
Se non c’è vero pentimento, infatti, la Confessione è nulla. Questo è un aspetto da non sottovalutare in nessun modo. Spesso, soprattutto i più giovani, esitano nel confessarsi, perché ci sono dubbi, paure, che impediscono loro di accostarsi a questo sacramento in modo sereno. Scopriamo meglio di quali dubbi si tratta.
Confessione, quali sono i dubbi che ci bloccano
Per natura, l’essere umano può avere tutta una serie di dubbi e paure che gli impediscono di compiere certi passi. Per alcuni, non è semplice accostarsi alla Confessione, sacramento che, per noi cristiani, riveste un ruolo cruciale.
Il peccato è una realtà, ma è anche nostro dovere di cristiani riparare a esso, migliorarsi, affrontandolo e guardandosi dentro, per non farlo più. Proprio confessarsi, è un passo da compiere, se fatto con sincero pentimento, per riprendere un rapporto di sincerità con Dio.
Ma quali sono i dubbi che possono insorgere più spesso prima di confessarsi? Secondo la guida di Padre Andrea Gasparino, una delle più grandi preoccupazioni che si hanno prima di confessarsi, è la presenza del prete. Ci si vergogna nell’esporre i propri peccati.
A tal proposito, padre Gasparino spiega:«La cosa più importante è che tu capisca che il sacramento è un atto di fede nella potenza guaritrice di Cristo. Tu non devi vedere il prete, tu devi scorgere Cristo in lui. Poi devi sapere bene che il gesto che stai per compiere è una riparazione di amore. Quando si ama veramente, le cose non costano più».
Non bisogna temere di inginocchiarsi e chiedere perdono, basti pensare a come nel Vangelo del Figliol prodigo, il Padre corra verso il figlio peccatore, abbracciandolo. Un altro dubbio che spesso attanaglia chi vorrebbe confessarsi ma non lo fa, è che si tratti di un gesto inutile, perché tanto nulla cambierà.
C’è la forza vitale di Cristo
«Devi reagire con fermezza. Non è assolutamente vero che «sarà tutto come prima». Se ricevi il sacramento bene, in te ci sarà la forza vitale di Cristo che opera, che sostiene, che incoraggia, che conforta. Il sacramento ben ricevuto lascia un segno. Non è un colpo di bacchetta magica, tuttavia è una forza misteriosa di Dio, che scatterà in te al momento giusto, se tu collabori, se tu fai la tua parte».
In molti si chiedono, infine, se sia meglio essere brevi o prolungarsi, mentre si accusano i propri peccati. Ed è in questo contesto, che il sacerdote suggerisce sia molto meglio andare al punto, perché andare troppo sul dettaglio potrebbe oscurare la centralità del concetto.
Infine, il sacerdote suggerisce che, nel caso in cui non ci si senta pronti a essere sinceri, sia più opportuno non confessarsi. «Se non sei deciso alla sincerità sta’ lontano dal sacramento. Un sacrilegio è veleno, non converte e non dà forza, toglie le forze!».
Per convertirsi davvero, è bene che si sia davvero disposti a farlo. Si comincerà di certo con un nuovo piede.