Una giovane studentessa fuori sede decide di raccontare sui social la sua angoscia e accade qualcosa di veramente inaspettato.
La condivisione di una situazione personale che l’affligge, diventa un contagio di amore.
La fatica “economica” dello studio
Studiare all’estero, riuscire a realizzarsi in quella che è la nostra aspirazione, per la quale si è lottato, affinché possa diventare il mestiere che si è sempre sognato. Ma non è per tutti possibile.
O meglio: non tutti i Paesi del mondo offrono le stesse possibilità e non tutti i sistemi scolastici statali sono uguali. Questo lo sa bene la giovane Maelle, studentessa di 20 anni che ha deciso di raccontare la sua angoscia ma, al tempo stesso, anche la sua rabbia per la precaria situazione che da studentessa fuori sede, è costretta a subire.
Non tutti i Paesi del mondo, come dicevamo, hanno sistemi scolastici statali efficienti al 100%. C’è chi offre borse di studio proprio per aiutare i ragazzi a realizzare il loro percorso di studi. Ma ce ne sono altri che, purtroppo, non hanno risorse sufficienti per far fronte a questa esigenza. E, per questi giovani, le spese di studio ricadono sulle spalle delle loro famiglie o, nella maggior parte dei casi, sono costretti a rinunciare a studiare e a formarsi.
“Lo Stato mi dà solo 100€ al mese per studiare”
Maelle ha deciso di raccontare il suo status di studente in precarie condizioni economiche attraverso un video su TikTok. La frustrazione, il suo sentirsi ad un passo dalla sconfitta, vivere con soli 100€ al mese e il non voler chiedere ai suoi genitori (che non possono permettersi di pagarle gli studi): questo è ciò che la giovane decide di sfogare in questo suo video.
Lei, che studia Scienze Politiche, per la sua formazione, dalla Francia ha deciso di trasferirsi a Berlino: qui è stata costretta a cercarsi un lavoro per mantenersi negli studi, poiché il fondo per la sua borsa di studio, negli anni, sta diminuendo sempre di più.
Il suo sussidio mensile, ora, è di soli 100€ al mese. “Quante ore dovrò lavorare oltre agli studi per potermi pagare da vivere?” – si chiede Maelle arrabbiata ma anche triste. Ha, anche, più volte contattato il Centro regionale per i lavori universitari e scolastici per raccontare ed esporre la sua situazione, ma la risposta è sempre stata quella: il fondo sta diminuendo.
“Le regole sono fatte male. Il CROUS si basa sull’accertamento fiscale dei miei genitori, senza tener conto del costo della vita a Mayotte. L’affitto, la spesa…lì è tutto molto caro” – racconta, riferendosi anche alla sua famiglia e alle condizioni economiche nelle quali loro vivono. Un vero e proprio video denuncia che subito è rimbalzato di social in social, raggiungendo tantissime visualizzazioni.
La raccolta fondi spontanea
Ne è nata una raccolta di fondi spontanea da parte di tutti gli utenti che hanno visto il suo video e letto l’angoscia nei suoi occhi. La cifra raccolta? 14mila euro che la giovane ha ricevuto, ma che come ha spiegato, non terrà tutto per sé: “Mi avete appena cambiato la vita. Sono inconsapevolmente diventata una portavoce degli studenti precari e voglio essere d’aiuto per le persone in difficoltà come me” – ha spiegato in un altro video.
Parte del denaro (la raccolta è stata chiusa), la stessa Maelle lo devolverà ad associazioni in sostegno degli studenti. Da un gesto di carità, ne è nato un altro, come in un bellissimo contagio di amore.