“Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. Abbi rispetto e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. Se tu ascolti la sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l’avversario dei tuoi avversari”, si legge nel libro biblico dell’Esodo. E il Salmo 90 afferma: “Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi. Sulle loro mani ti porteranno perché non inciampi nella pietra il tuo piede”. Sul finire del quarto secolo, san Basilio magno insegnava che “ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore, per condurlo alla vita”. Come dettaglia il Dizionario su pietà popolare e liturgia, “questa antica dottrina andò via via consolidandosi nei suoi fondamenti biblici e patristici e diede origine a varie espressioni di pietà, fino a trovare in san Bernardo di Chiaravalle (morto nel 1153) un grande maestro e un apostolo insigne della devozione agli Angeli custodi. Per lui, essi sono dimostrazione “che il cielo non trascura nulla che ci possa giovare”, per cui ci mette “a fianco quegli spiriti celesti perché ci proteggano, ci istruiscano e ci giudichino”. La devozione “ufficiale” si può probabilmente far risalire al 1523, quando il vescovo francese Freançois d’Estaing ottenne da papa Adriano VII istituzione di una festa dedicata agli Angeli custodi. …
… Un secolo più tardi, nel 1608, papa Clemente X fissò la memoria al 2 ottobre. Intorno al 1600 venne anche definitivamente precisato il testo della preghiera all’Angelo di Dio, condensato di una quartina con la quale iniziava il lungo poema di un monaco inglese della fine dell’XI secolo. Il teologo Francisco Suarez ha così sintetizzato le funzioni dell’Angelo custode: ci libera e ci protegge dai pericoli che minacciano il corpo e l’anima, ci stimola a compiere il bene e a evitare il male, allontana i demoni e le tentazioni, presenta a Dio le nostre preghiere, prega per noi, ci corregge delle nostre colpe, al momento della nostra morte condurrà la nostra anima in cielo o ci visiterà in purgatorio per consolarci. Dall’inizio della sua vita fino al momento di passare all’eternità, ogni essere umano è circondato dalla protezione e intercessione di un angelo designato da Dio per guidarlo costantemente, proteggerlo e orientarlo. Così , ognuno di noi ha un Angelo Custode. Probabilmente, quasi tutti noi abbiamo appreso in casa, o nelle lezioni di catechismo, la classica orazione: “Angelo di Dio che sei il mio custode: illumina, custodisci, reggi e governa me che ti affidato dalla Pietà Celeste. Amen””. Malgrado questo, forse qualche volta ci sarà sfuggita dalle labbra una domanda, imbevuta più di meraviglia che di dubbio: “E’ proprio vero che ho un angelo affidatomi da Dio perché abbia cura di me?”. E’ veramente incredibile il fatto che ognuno di noi possegga un angelo la cui missione specifica è quella di favorirci in tutto quanto abbia a che fare con la nostra salvezza eterna, ma è proprio così: “Dio “li ha fatti messaggeri del suo popolo di salvezza”, afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica. Dice inoltre San Paolo: “Non sono tutti gli angeli spiriti incaricati di un ministero, inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza?” (Eb 1,14). “Grande è la dignità delle anime, esclama San Geronimo -, quando ognuna di loro, dal momento della nascita , ha un angelo destinato alla loro custodia!”. E’ di grande conforto sapere che un essere superiore alla nostra natura sta continuamente al nostro fianco, che lui, puro spirito, si mantiene nella contemplazione incessante di Dio e, al tempo stesso, veglia su di noi, ci vuole tutto il bene possibile ed il suo obiettivo è condurci alla felicità perfetta e in esauribile del Cielo. Quando ci rendiamo conto della presenza di questo incomparabile guardiano, stabiliamo con lui un’amicizia ferma ed intima, come la descrive il grande scrittore Paul Claudel: “Tra l’angelo e noi esiste un qualcosa di permanente. C’è una mano che, anche quando dormiamo, tiene stretta la nostra. Sulla terra dove ci troviamo, condividiamo il polso e i palpiti del cuore di questo fratello celeste che parla col nostro Padre”. Se avessimo maggior fiducia in questo protettore celeste, in questo buon amico che non parla mai – anche quando ci allontaniamo da lui, per la nostra cattiva condotta -, saremmo capaci di recuperare la pace e l’equilibrio di cui tanto abbiamo bisogno! La beata Osanna Andreasi, di Mantova, già da quando aveva sei anni aveva gusto a passeggiare sulle rive del fiume Po, estasiata dalla bellezza del panorama. Un giorno si trovava da sola in questo luogo, quando all’improvviso vide sorgere davanti a sé un bel giovane , alto e forte. Non lo aveva mai visto prima…Sorpresa, ma per nulla intimorita, udì il nuovo arrivato dire con voce chiara, ma nel contempo soave e ferma: “La vita e la morte consistono nell’amare Dio”. La sua sorpresa aumentò quando il “giovane” la sollevò da terra e, guardandola direttamente negli occhi, aggiunse: “Per entrare nel Cielo, devi amare molto Dio. AmaLo. Ogni cosa è stata creata da Lui, affinché le persone Lo amino”. E’ stato questo il primo di numerosi incontri che Osanna ha avuto, fino al momento della sua morte (nel 1505), col suo Angelo Custode. Casi come questo, di relazione intense con gli angeli, non sono affatto rari. Santa Gemma Galvani (1878-1903), per esempio, ha avuto la costante compagnia del suo angelo protettore, con cui manteneva un rapporti familiare. Egli le prestava ogni tipo di aiuto, addirittura portando i suoi messaggi al suo confessore a Roma. Ancora più vicini a noi, troviamo gli episodi frequenti capitati a Padre Pio (San Pio di Pietralcina, 1887-1968), grande sostenitore della devozione agli Angeli Custodi. In diverse occasioni egli ha ricevuto messaggi dagli Angeli Custodi di persone che, a distanza, avevano bisogno di un qualche aiuto da parte sua. Il Beato Giovanni XXIII, altro grande devoto degli angeli , diceva: “Il nostro desiderio è che aumenti la devozione all’Angelo Custode”. I nostri angeli custodi stanno a fianco di ognuno di noi, instancabili, solleciti, benevoli, pronti ad aiutarci in tutto quanto abbiamo bisogno – comprese, le nostre necessità materiali, ma specialmente per offrirci i beni spirituali, aiutandoci a camminare nella via della virtù. In qualsiasi circostanza si può pregare la Coroncina in onore dell’Angelo custode, suddivisa in sette orazioni. Dopo ciascuna di esse si recita un Padre nostro, un’Ave Maria e un Gloria al Padre.
1 . Per quell’odio sommo che nutri verso il peccato, ottienimi un vero e continuo dolore dei miei peccati e un odio sommo per qualunque colpa.
2 . Per quella felicità immensa che provi nel vedere sempre Dio svelatamente, impetrami la grazia di camminare sempre alla presenza di Dio.
3 . Per quel vigilante e amoroso impegno con cui adempi alla mia custodia, ottienimi la grazia di essere sempre impegnato a conoscere e a realizzare ciò che Dio vuole da me.
4 . Per il compito che Dio ti ha affidato di custodirmi in tutti i miei cammini, allontana da me tutte le occasioni di peccato.
5 . Per l’incarico che Dio ti ha dato di condurmi per la via del cielo, ottienimi la grazia di seguire fedelmente e costantemente sul male che devo evitare e sul bene che devo praticare.
6 . Per il tuo grande amore verso di me, ottienimi la consolazione nelle mie afflizioni e la grazia di pregare sempre e bene.
7 . Per quello zelo che Dio ti ha comunicato per la salvezza eterna della mia anima, impetrami la grazia di infondere con ardore e con prudenza nel prossimo il desiderio di salute spirituale, al fine di meritare così la beatitudine eterna.
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